Trastevere, Stirpe: "La squadra ha avuto una determinazione feroce"

Una domenica da sogno quella vissuta ieri dal Trastevere, vittorioso addirittura per 5-1 nel big match casalingo contro l'Atletico 2000, praticamente dominato dal primo all'ultimo minuto: "Devo fare i complimenti ai ragazzi per l'approccio che hanno avuto alla gara, determinato, che ci ha permesso di vincere praticamente tutti i duelli e di incanalare subito il match dalla parte giusta con il gol - esordisce il tecnico Armando Stirpe - Una volta passati in vantaggio, abbiamo messo la partita sul piano che ci serviva, come l'avevamo preparata. Sapevamo che loro avessero bisogno di punti e quindi pensavamo che potessero prenderci più alti, siamo stati bravi a fargli perdere le distanze ed a prenderli sempre alle spalle mettendo a frutto le nostre qualità di gioco". L'allenatore amaranto sottolinea poi quella che ha rappresentato per lui la chiave del match: "L'approccio è stato fondamentale. Aver vinto così tanti duelli in mezzo al campo e nella loro metà campo, con giocatori così fisici, sicuramente dà la sensazione di una squadra che è entrata in campo con una determinazione feroce. Quello che mi ha lasciato più soddisfatto è anche il fatto di non aver preso tiri in porta e di aver sofferto il giusto sui calci piazzati. Il gol del 3-1 loro è arrivato sì da un calcio d'angolo ma in una situazione dove non eravamo messi male, come nel resto della partita dove abbiamo sempre difeso bene sulle palle inattive che sono una loro specialità". In conclusione, Stirpe esprime tutta la sua soddisfazione per questa vittoria e per il percorso che sta facendo la sua squadra che ha messo un altro mattone importante nella corsa play off: "C'è grande soddisfazione, la strada imboccata è quella giusta ed andiamo avanti gara dopo gara, abbiamo portato a casa tre punti importanti e mandando i gol tutti gli attaccanti. Hanno fatto molto bene sia coloro che sono partiti dall'inizio che i subentrati, questa è una grande dimostrazione di attenzione e partecipazione alla causa comune".