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La giocata di Di Blasio: perché la fantasia deve tornare a prendersi la scena

Siamo all'Academy Sport Center, al 21' della ripresa nella sfida tra Accademia Calcio Roma ed Ostiamare sul punteggio di 2-2. Ripartenza nerazzurra, il pallone arriva a Di Blasio a ridosso del centrocampo: il numero 10 si libera di un avversario con un gioco di prestigio, sorprendendolo con una finta di corpo e sgusciando via palla al piede. Ne salta poi un altro, accentrandosi dalla sinistra, e con una palla filtrante geniale manda in porta Tavella che con un tocco sotto morbidissimo supera il portiere in uscita per il momentaneo 3-2 (gara che poi finirà 3-3). Una giocata di quelle che valgono il prezzo del biglietto da parte di Leonardo Di Blasio, autore di una gara fino a quel momento di tanto sacrificio ma di poca luce, che da sola gli vale il 7 pieno in pagella. Uno spunto che fa brillare gli occhi a chi ama il calcio, è per giocate come questa che ci si innamora dello sport più bello del mondo, ma che allo stesso tempo ci fa riflettere: perché è sempre più raro vedere iniziative come questa? La prima risposta che ci verrebbe da dare è che, in un calcio che diventa sempre più fisico e tattico, la qualità stia purtroppo passando sempre di più in secondo piano. A partire dai piani alti, fino ad arrivare al dilettantismo ed ai campionati giovanili, sono i tatticismi ad avere troppo spesso un ruolo dominante, imbrigliando magari al loro interno giocatori che fanno dell'estro e della fantasia le proprie armi migliori. Sciogliamole queste briglie e lasciamo spazio alla fantasia di esprimersi perché, schemi e moduli sono senza dubbio importanti, ma la qualità è l'essenza di questo sport e la sua luce non dovrebbe mai spegnersi.

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