L'Intervista

Priverno campione, Consoli: "La coesione e l'identità sono stati la nostra forza"

Lorenzo Maggio

È festa in casa Priverno che conquista la matematica vittoria del campionato grazie all’ultima vittoria esterna per 5-1. Tra i principali artefici del successo c'è il mister Giuseppe Consoli, che si guarda alle spalle e ripercorre la stagione: "Con la società l’anno scorso abbiamo deciso di fare un campionato sotto età, partecipando con tutti questi ragazzi proprio per avere la possibilità di misurarci con una prova più difficile. Questa stagione non abbiamo fatto grandi cambiamenti e, fin dall’inizio, siamo stati fiduciosi di fare un campionato di alta classifica. Abbiamo avuto poi la conferma che la squadra era abbastanza forte da poter ambire al primo posto, ci siamo riusciti e di questo ringrazio i ragazzi. Questa è una rosa di 25 giocatori che ha avuto una media di 22 presenze per allenamento durante tutto l’anno. Significa che c’è un gruppo solido, unito e la vittoria è stata la conferma. Questa è la cosa più mi rende orgoglioso". È una squadra, quella biancoceleste, che ha sempre dimostrato di essere la più forte: "Questa è una squadra che ha un’identità e, quando è riuscita a giocare, non ce n'è stato per nessuno. Siamo sempre stati convinti di potercela fare. Quando abbiamo voluto siamo stati determinati e tosti. La conferma è anche il miglior attacco, la miglior difesa ed il capocannoniere del campionato, abbiamo avuto sempre tutti i requisiti per essere gli artefici del nostro campionato". Adesso è arrivato il momento di godersi il primato, festeggiando e ringraziando coloro che hanno permesso di raggiungere questo risultato: "Le sensazioni dopo la vittoria sono positive, soprattutto per i ragazzi che si sono sempre prodigati, hanno fatto un anno di sacrifici e rinunce. Questo è stato il coronamento di tutta una stagione e nessuno va escluso. Mi sento di ringraziare la squadra, la società e poi una menzione la vorrei fare alla mia famiglia, mia moglie e i miei figli che mi hanno sempre supportato e sopportato nel percorso di allenatore. Non mi hanno mai lasciato solo nei momenti difficili e soprattutto hanno festeggiato insieme a me le vittorie".

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