l'intervista
Real Latina, Micheletti: “Ridurre il gap con le romane? Non succederà mai”
Il tecnico parla della difficoltà che hanno le squadre di provincia nel competere contro le capitoline
Il Real Latina è una delle squadre neopromosse della categoria. I rossoblù di Alessandro Micheletti sono stati inseriti nel girone B di Elite ed affronteranno il Fonte Meravigliosa in trasferta alla prima giornata. Il tecnico pontino sta sistemando gli ultimi dettagli in vista del campionato.
Mister come procedono i preparativi alla nuova stagione?
"La società sta puntando forte sul settore giovanile. L’obiettivo è quello di portare tutte le categorie in Elite. Ad oggi ne abbiamo due. Dobbiamo fare più punti possibili per la salvezza, mantenere la categoria è indispensabile per noi. Ridurre i gironi a due renderà però le cose più difficili. Su un girone da sedici squadre, la quasi totalità sono capitoline e questo può essere un problema".
Proprio su questo punto volevo arrivare. Quanto è difficile competere con le squadre romane?
"Tanto. Hanno un bacino di ragazzi enorme rispetto a noi e questo ovviamente gioca a nostro svantaggio. Agli Open Day ad esempio, noi avevamo una scelta di trenta ragazzi. Se vedi quelli delle squadre della capitale questo numero si triplica. In più, i ragazzi sono attratti dalle squadre di Roma, dunque, quando ricevono una loro proposta è facile che l’accettino. Poi, da qualche anno ci dobbiamo guardare intorno anche dalle prime squadre del nostro territorio. Ad oggi risulta sempre più difficile comporre una squadra all’altezza. Nel nostro organico ci sono circa otto ragazzi che vengono dall’Elite, gli altri hanno disputato l’ultimo campionato nei regionali. Dobbiamo lavorare il più possibile. Fortuna che sono aiutato dal Direttore Sportivo Gabriele Mazza, un vero asso nello scouting".
Come pensa si possa ridurre il gap con le squadre capitoline?
"Sarebbe fondamentale che le società si unissero anche per quanto riguarda il settore giovanile e non solo per le prime squadre. Ma so già che non succederà mai. Qui si pensa prima a fare la guerra tra noi società di provincia piuttosto che provare a ridurre la differenza con le squadre romane, che ovviamente, sono e saranno sempre più attrezzate di noi".
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