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l'intervista
17 Settembre 2025
Giovanni Greco (Foto ©Grifone)
Il Grifone di Giovanni Greco è pronto per la nuova stagione. Dopo esser uscito ai quarti di finale del playoff lo scorso anno, proverà sicuramente a migliorare lo score. E lo farà con quasi la totalità dei ragazzi della vecchia guardia al suo fianco.
Mister, quanto ha influito la sua conferma sui ragazzi che hanno preferito continuare ad indossare questi colori?
"Spero tanto. Sono rimasti sedici ragazzi e ne abbiamo aggiunti altri sette. Lo scorso anno, ho preso una squadra totalmente da ricostruire e, contro il pronostico, abbiamo vinto il girone. Poi ai quarti siamo stati sfortunati, siamo andati fuori ai rigori contro la Lodigiani. I ragazzi sono usciti da quella partita molto arrabbiati, tanto da mettere la giusta cattiveria agonistica nei tornei svolti a fine campionato. Quest’anno è un’altra storia. Stiamo ricercando quella giusta. I giocatori lo sanno, sono esigente e le mie richieste sono piuttosto alte. Dobbiamo fare bene".
Che campionato si aspetta?
"Tosto. È una categoria difficile e non conta solo la tecnica ma anche altri aspetti. Inizia ad arrivare la fisicità e l’intelligenza tattica, tutte doti fondamentali per questa categoria. Ovviamente, nei nostri allenamenti è sempre presente la tecnica, che deve esser alla base di tutto e non dimenticata. Ma ho un gruppo forte, con i nuovi che si stanno integrando bene. Li abbiamo scelti in maniera accurata, alcuni volevano rilanciarsi e noi gli abbiamo dato l’opportunità. Se stiamo percorrendo la giusta strada ce lo dirà solo il campo".
Lei ormai allena da tanti anni. Come si approccia alla nuova generazione?
"Il calcio è cambiato tanto, oggi i ragazzi sono molto diversi rispetto a come eravamo noi. Sono più silenziosi e non si espongono. Fanno fatica a parlare tra di loro e questo è un malus se ciò avviene anche in campo. Non sono abituati ad esprimersi. Sono le loro abitudini e non possiamo cambiarle. Però capiscono al volo, hanno una velocità di pensiero molto rapida e immagazzinano meglio le cose. Inoltre, sono più sinceri, difficile che ti prendano in giro. Se sei onesto con loro lo capiscono e ricambiano. Non è semplice entrare nel loro mondo ma non puoi neanche restarne fuori. Devi aggiornarti, guardare il loro punto di vista. A volte non serve fare il professore, serve umanità".
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