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13 Dicembre 2016
Toti, la sua Roma è ancora campione d'inverno © Sacchini
Per la Roma, l'impatto con l'Under 17 è stato devastante. I 2000 di Trigoria, chiamati a raccogliere un'eredità importante come quella dei '99, vengono infatti tritati dal Palermo nell'esordio stagionale. Toti però non ha fatto drammi, si è rimboccato le maniche e ha lavorato su di un gruppo che, da lì in avanti, non ha più sbagliato nulla. Un percorso praticamente netto e che, assieme ad una progressiva crescita della squadra, ha portato i giallorossi a fregiarsi del titolo di campione d'inverno.
Il tocco di Toti A Trigoria, quello dei 2000 è un gruppo pieno di qualità ma che non sempre ha raggiunto i traguardi sperati. Forse il limite più grande che questa rosa ha mostrato negli anni è stato quello di avere tante individualità ma incapaci di giocare concretamente d'insieme. Il famoso fattore squadra è stata probabilmente l'unica pecca di un gruppo che si è spesso affidato a fiammate individuali. Il lavoro più grande di Toti sta proprio qui, trasformare la Roma dei 2000 in un blocco unico, finalmente in grado di esaltarsi non più esclusivamente grazie agli exploit di un singolo ma anche attraverso una prova corale. Una difesa mai stata tanto ermetica ne è la prova tangibile, con i 4 gol di un difensore come Barbarossa che sono poi la classica ciliegina sulla torta per un reparto che si muove all'unisono. Da capitan Trasciani, passando per Falbo riscoperto sulla corsia mancina, sino ad arrivare ad un Ingrosso riportato alle origini come centrale di difesa. Non è un caso perciò se il tecnico si ritrova, per il secondo anno consecutivo, a vincere il titolo di campione d'inverno e per di più con la miglior difesa del girone, proprio come già accaduto con i '99.
Protagonisti La Roma di Toti, dopo il passaggio a vuoto con i rosanero, ha cominciato ben presto a girare a pieno regime. Un'orchestra che ha permesso ad alcuni singoli di brillare come mai prima d'ora. Uno dei protagonisti di questo girone d'andata è stato sicuramente Pezzella. Regista davanti alla difesa ha dimostrato di essere giocatore maturo e pronto a soffrire. Cinque gol per il centrocampista che ha segnato ma soprattutto fatto segnare, le reti giallorosse che arrivano grazie ai suoi calci piazzati sono ormai un classico dalle parti di Trigoria. La mano di Toti, ovviamente, ha sì valorizzato il lavoro di squadra ma non ha certo cancellato le individualità. Ecco così che là davanti c'è chi brilla, in un parco attaccanti imbottito di seconde punte ma orfano di un centravanti vero e proprio. Un Del Signore che sta finalmente trovando un'incisività importante in zona gol, la crescita di Petrungaro arrivato in nazionale, il rientro di Antonelli sino ad ora fermo ai box, sono tutti fattori che se sommati alle qualità dei vari De Angelis, D'Orazio o Sdaigui possono davvero far sognare in grande. La Roma può così giustamente godersi il titolo di campione d'inverno con la consapevolezza però che al rientro ci sarà la trasferta di Palermo, vero e proprio crocevia di una stagione che i giallorossi possono davvero rendere unica.
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