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Roma, i nodi vengono al pettine: perdere così fa male...
La gara d'andata dei quarti di finale contro l'Inter ha svelato le lacune dei giallorossi che però non sono esenti da colpe
Che l'Inter fosse squadra forte non lo si è scoperto certo ieri a Trigoria. In fondo quando si ha il lusso di poter schierare giocatori del calibro di Bettella, Gnoukouri, Visconti o Merola è normale fare la parte dello schiacciasassi, soprattutto se dalla panchina entra pure un Esposito che si presenta con una punizione dritta all'incrocio. Che per la Roma questo quarto di finale sarebbe stato un ostacolo arduo da superare era dunque cosa assai scontata. Decisamente meno scontato è stato però il divario emerso tra le due formazioni. Arrivati a questo punto, tra le otto migliori d'Italia, non è tanto la sconfitta a far male quanto piuttosto il modo in cui è arrivata.
Manca il numero 9 Contro l'Inter sono emerse le carenze strutturali dell'organico a disposizione di Toti. La Roma non è squadra scarsa, e il secondo posto in campionato è lì a dimostrarlo, ma ha palesato lacune troppo grandi per poter sognare in grande. Tanti attaccanti esterni ma nessuno in grado di potersi prendere l'area di rigore. Di fronte a due brutti clienti come Rizzo e Bettella l'incapacità dei giallorossi di pungere è stata sin troppo evidente. Arrivati a questo punto, dove le occasioni sono ridotte davvero ai minimi termini, c'è bisogno di chi sappia far gol abbandonando quei fronzoli tecnici propri degli estrosi avanti di Trigoria. Mancanza pesante, palesatasi soprattutto dopo un mercato di Gennaio, o meglio un non mercato, in cui hanno lasciato la squadra tra gli altri due come Mastromattei e Antonelli. Coppia che di fatto è stata la più prolifica nel campionato degli Allievi Lega Pro. La Roma ha infatti depauperato pesantemente il potenziale di un gruppo arrivato a questo finale di stagione con una rosa ridotta ai minimi termini. Puntare in alto, ad inizio anno, era giusto decisamente meno è stato farlo dopo aver rinunciato a giocatori importanti senza di fatto sostituirli.
Assenti ingiustificati A far male, nella grigia domenica di Trigoria, più che il 2-0 rimediato è stata però l'impressione che la Roma ci abbia messo poco ad alzare bandiera bianca. In uno dei momenti cruciali dell'anno lecito infatti aspettarsi qualcosa in più dagli storici leader tecnici di questo gruppo. Di fatto però la luce non si è mai accesa con centrocampo e attacco che hanno finito con il perdere il bandolo della matassa. A tener botta la retroguardia che ha arginato, per quanto possibile, un Inter che nel finale ha “rischiato” di dilagare a più riprese. E' mancato però lo spirito, il mordente e la maturità di limitare i danni in un match sì compromesso ma da cui si poteva uscire lasciando delle sensazioni decisamente diverse. Toti avrà il suo bel da fare in settimana perchè a Milano la Roma dovrà decisamente cambiarsi di abito. Il match di ritorno è infatti l'occasione giusta per questa squadra di togliersi finalmente le scarpette di cristallo e vestire abiti ben più umili. La Roma di qualità tecnica ne ha tanta ma a Milano, contro quest'Inter, per compiere l'impresa servirà soprattuto qualcosa di diverso...