Cerca
l'analisi
11 Settembre 2017
Matteo Menghi, tripletta all'esordio (©Lori)
Un esordio da applausi Non poteva immaginare un esordio migliore la Viterbese Castrense di Paolo Livi, dominante sul campo dell’Arezzo. Con un sonoro poker ai danni dei toscani, i leoni gialloblu hanno dimostrato subito forza, carattere e un buon feeling con la porta, lanciando un chiaro segnale al campionato. Devastanti nel primo tempo, amministratori del risultato nella ripresa. Questa Viterbese ha iniziato a ruggire, e in attesa di godersi i nuovi acquisti, conferma le qualità di un gruppo che aveva fatto molto bene anche la passata stagione negli Allievi Fascia B Elite, campionato in cui guadagnò l’accesso ai playoff da terza venendo poi eliminata dal Savio in virtù di un pareggio. Ci hanno pensato Fondi e un devastante Matteo Menghi, autore di una straordinaria tripletta, a firmare i primi tre punti stagionali della Viterbese. Il modo migliore, per il centravanti, di prendere subito fiducia dopo una stagione in cui non era riuscito ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. La sua super partenza rappresenta uno stimolo importante per sé e per tutta la squadra, che sicuramente potrà divertire e divertirsi in questa stagione. Il primo step è stato compiuto, ora servirà trovare la giusta continuità.
Con il piede giusto Dopo la delusione della seconda finale scudetto persa in due anni, per il gruppo classe 2001 della Roma l’imperativo era partire con un successo. Serviva farlo per cercare di scacciare subito i fantasmi di Cesena e rimettersi in corsa, ancora una volta, verso quel tricolore così ambito e scivolato di mano due volte all’ultimo atto. La Roma di Baldini quest’anno non può e non deve sbagliare: così, intanto, a differenza della passata stagione in cui all’esordio arrivò un brutto ko con il Palermo, i giallorossi hanno ripreso la marcia con il piede giusto contro il Foggia. Una vittoria che è una grande iniezione di fiducia, la prima per il tecnico sulla sua nuova panchina, che non ha risparmiato sorprese. Assenti Cangiano, Barbarossa e Laurenzi, oltre ai vari Bouah, Semeraro e Riccardi (arruolati in Primavera da De Rossi) e Greco (convocato in Nazionale), Baldini ha dato fiducia a tanti ragazzi che negli anni precedenti avevano visto meno il campo. Sulle fasce si è arrangiato con due terzini destri di ruolo, al centro della difesa ha scelto un 2002 come Aglietti all’esordio da titolare come sotto età; insomma, primi esperimenti che però non oscurano quello che è stato il recente passato della squadra. Ci hanno pensato Simonetti e Bucri a far sorridere questa Roma “sperimentale”. Il centrocampista si conferma come uno dei più prolifici del campionato, mentre l’attaccante ex Ostiamare torna a sorridere dopo un finale di stagione travagliato per via dell’infortunio al ginocchio. In attesa del rientro dei suoi gioielli e di trovare la condizione migliore, la Roma si è messa in tasca i primi tre punti. Quello con il Napoli del prossimo weekend sarà il primo vero banco di prova della stagione.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni