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DOPO GARA

Frosinone, l'analisi di Marsella: "Nervosismo e frenesia"

L'allenatore giallazzurro commenta il pareggio raggiunto in extremis in casa contro la Salernitana, rampa di lancio per le ultime tre giornate

25 Marzo 2019

Frosinone Calcio, Luigi Marsella

Frosinone Calcio, Luigi Marsella

Frosinone Calcio, Luigi Marsella

Un’altra domenica vietata ai deboli di cuore. Un altro passo verso l’obiettivo delle finali. Novantacinque minuti divisi in due: la prima parte il Frosinone messo all’angolo dalla Salernitana, uno-due micidiale di Arena e Guida. Poi come quei pugili che non mollano fino all’ultima ripresa, i leoni di Luigi Marsella hanno conquistato il pareggio, a una settimana dalla pazzesca rimonta di Crotone. I ragazzi sentono il prestigio del traguardo stagionale in palio e il percorso di crescita si vede anche nella consapevolezza dei propri mezzi. Pari raggiunto grazie all'autorete di Di Micco e al gol di Perlingieri, commentato così dal tecnico ciociaro: "Partita preparata come sempre nei minimi dettagli, è chiaro che poi ci sono delle situazioni e delle incognite che noi non conosciamo perché nel primo tempo se avessimo messo dentro almeno la metà delle occasioni saremmo andati al riposo sul doppio vantaggio. Incredibilmente ci siamo trovati sotto di due gol proprio negli ultimi cinque minuti: peccato perché in questo momento ci stiamo facendo governare un po' troppo dal nervosismo, dalla frenesia e ci stiamo facendo del male da soli. Il nostro tallone d'Achille è questo: i ragazzi sono troppo preda del loro istinto, però alla fine per come si erano messe le cose, come domenica scorsa con un uomo in meno siamo riusciti ad acciuffare il pareggio e questo vuol dire che alla fine questi punti peseranno. Sono certo che per lo spirito messo in campo meriteremmo qualcosa in più". Lecce, Ascoli e Perugia le ultime tre insidiose sfide, alle quali Marsella guarda da questa prospettiva: "Bisogna lavorare e insistere e le cose vadano come noi le vogliamo mandare. Chi vede le partite della mia squadra se non altro si diverte. Sono amante del bel gioco, i ragazzi si fanno prendere troppo dalla fretta e dal fatto di allontanare la palla.  Proprio sotto pressione bisogna tenere duro e avere la freddezza e la calma necessarie per fare questo sport. La pressione deriva dai ragazzi, hanno grosse aspettative e vogliono arrivare alle finali: il risultato è un impostore, si può lavorare benissimo anche senza arrivare ai playoff. La crescita c'è".

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