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Frosinone, viaggio da titani: a Napoli per l'identikit reale

Tre pareggi nelle ultime quattro gare, ma sempre attraverso il gioco e innumerevoli occasioni create. Il big match di domenica per proseguire il trend positivo

27 Novembre 2019

Trasferta in casa azzurra per i ragazzi di Di Michele ©FrosinoneCalcio

Trasferta in casa azzurra per i ragazzi di Di Michele ©FrosinoneCalcio

Trasferta in casa azzurra per i ragazzi di Di Michele ©FrosinoneCalcio

"Etciù, etciù!". Non è il classico raffreddore o sintomo influenzale del periodo tra novembre e dicembre, ma pur sempre di virus si tratta. Il Frosinone soffre di pareggite e in una situazione magmatica come quella del girone C, più si sta coperti meno rischi si corrono. La classifica è una tonnara: qualcuno resterà impigliato nella rete. La sicurezza - di un gruppo che esprime ottimo calcio da orologeria svizzera, imparato a memoria e collaudato da tempo - dovrà provenire dalla chiusura delle partite nel caveau blindato. I punti di distacco tra una squadra e l'altra contano pochissimo e ogni match si rivela spinoso come un cactus, somigliando a una sorta di slalom di sci dove qualche centimetro fa la differenza tra un'uscita deludente e un successo stratosferico. La trasferta di Napoli segue lo stesso trait d'union.


Corsa alla tessera esclusiva della "Suite Playoff"

La diagnosi: c'è una lepre, la Roma. 9 vittorie su 9. Fuga inesorabile, nessuno tiene il ritmo. Gli inseguitori sono diversi personaggi in cerca d'autore, una deriva pirandelliana che lascia spiragli anche in ottica secondo posto. Tra questi si inserisce l'equipe giallazzurra di David Di Michele: fare bottino pieno in terra azzurra si tradurrebbe in -2 dai partenopei. I ciociari finora non hanno mai vinto due partite consecutive e una striscia luminosa di risultati permetterebbe di andare con tranquillità alla caccia dei playoff. Otto squadre in sei punti, dal Pescara (3°) alla Salernitana (10°): un fragile ponticello di liane che non ha spazio per molti. L'esegesi del girone d'andata - destinato a chiudersi dopo Napoli con Lecce in casa e Juve Stabia - ha lasciato tracce da tenere a memoria: la "Di Michele Band" è al top delle energie mentali e a maggio scorso ha sfiorato l'impresa contro l'Empoli, poi Campione d'Italia. Il calcio vive di logiche sottili, ma il denominatore comune dei dimicheliani si chiama "Ricerca del gioco": smentire il trend delle "ics" significherebbe svoltare e la squadra che ha messo più in difficoltà la Roma di Piccareta, cedendo splendidamente per 3-2, può e deve trovare ogni domenica con il marchio del "Ferocior ad bellandum" il coup de théâtre, la dimensione sportiva della rivolta, se non della rivoluzione e installare nel suo software il gancio letale del k.o.  È tempo di mettere giù i match-point alla Berrettini e alla Sinner. La Next Gen frusinate ha l'identikit da grande con un'onda fresca e potente per surfare e piazzare lo "Smash!" verso il futuro. 





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