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I segreti di Edoardo Piacentini: diario di una vita all'attacco

La storia dell'attaccante tiburtino nato per il gol. Dalla CSS Tivoli al terzo anno di Frosinone, con quel "Farò gol" stampato nella mente

18 Dicembre 2019

Edoardo Piacentini con i colori della CSS Tivoli

Edoardo Piacentini con i colori della CSS Tivoli

Edoardo Piacentini con i colori della CSS Tivoli

More than a Team , gli All Blacks del rugby. Més que un club, il Barcellona. Farò gol, Edoardo Piacentini. "Mamma, papà. Io da grande sarò un calciatore", e come negare un sogno a un bambino che la prima cosa che fa appena torna da scuola è divertirsi a dribblare i tronchi degli alberi nel giardino? Questa è la storia di un ragazzo nato con il pennello dei creativi, che si è guadagnato il centro del palcoscenico dai provinciali, arrivando con giocate celestiali nel Gotha del professionismo. Una storia semplice che inizia nell'estate del Cielo Azzurro sopra Berlino.


Galeotta fu la Nazionale. L'inizio del sogno

9 luglio 2006: l'Italia vince il Mondiale, l'onda azzurra travolge e coinvolge ogni angolo del paese. A Tivoli, Edoardo cresce nell'Atletico Tivoli, poi alla CSS Tivoli. Corre e segna, segna ed esulta. Ogni allenamento, ogni partita, ogni esperienza vissuta sono per "Edo" come delle crocette su una tabella marcia destinata a portarlo lontano. Il nonno e lo zio lo avvicinano al calcio. Ci sono quelli che hanno provato diversi ruoli fino a trovare il più congeniale, Edoardo no: se Lebron James ti assicura l'anello NBA, Cristiano Ronaldo - forse - la Champions, Edoardo Piacentini garantisce gol: una hit-parade in rossoblù, 20 alla prima stagione di Frosinone con Lorenzo Carinci. I ciociari l'avevano cercato e bramato già un anno prima, ma per EP9 l'esperienza è fondamentale per atterrare prontissimo nella galassia nazionale.


Scuola CSS Tivoli e l'esempio Di Michele

Nei momenti chiave, i famosi piani partita perdono la loro indiscutibilità e i famosi dettagli finiscono nelle mani di quelli bravi. E bisogna averceli in squadra quelli bravi per vincere. Edoardo ha creduto fin dall'inizio nelle sue potenzialità, è un generoso perché non sa cosa sia l’avarizia per uno scatto in più, un passaggio in più, un gesto in più. Il "Piace" è la variabile indipendente, il jolly con l'X Factor. La differenza oggi la fanno quei calciatori in grado di produrre il più alto numero di scatti ad altissima intensità, più strappi nel corso di una partita, di creare superiorità numerica. I modelli sono Salah e CR7. Non conta quanto si corre, ma come si corre. E il cuore - il bellissimo gesto riservato ogni volta che segna alla sua Marianna - che metti in campo e nello studio; sì perché Piacentini oltre che con i piedi è stand-out anche sui libri. Gianluca Lillo, lo scopritore della "Joya" tiburtina, gli ha mostrato da subito la mappa per orientarsi nel mondo del calcio e vincere le proprie sfide. "Re David" Di Michele ha affinato le sue capacità di essere uomo-squadra oltre che bomber per antonomasia. "Farò gol, farò gol". Eccome se ne farai Edo e ricorda che niente è impossibile sul prato dei sogni. La Serie.. ti aspettA. 






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