Lazio, è un ritorno al passato: Fratini è chiamato a risolvere

La Lazio deve aver letto il cartello sbagliato, perchè invece di andare avanti per la strada che aveva preso, è ritornata indietro, facendo inversione e ricalcando lo stesso asfalto che pochi mesi fa l'aveva mandata fuori strada. Con Fratini il grosso dei problemi sembrava essersi risolto: più fiducia, giocatori al posto giusto e la ritrovata voglia di vincere assieme. La magia delle 4 vittorie consecutive e il pareggio con il Sassuolo sembra essere sparita. E dopo la sconfitta con il Genoa e quella con la Juventus, che a conti fatti era pronosticabile, si aggiunge un altro 0 alla casella vittorie e questo, probabilmente, pronosticabile di meno. Il Livorno è infatti venuto a Roma a comandare e ad ottenere una vittoria che mancava dal 15 dicembre. Diciamo che la squadra di Fratini è riuscita in una mezza impresa, in negativo però. Bisogna dare anche i giusti meriti alla squadra amaranto, capace di segnare dopo pochi minuti e mantenere l'equilibrio, ma soprattutto la testa fino all'ultimo. Ma tanti demeriti vanno soprattutto alla squadra di Fratini, perchè se gli amaranto fino a quel momento avevano collezionato solamente 8 punti in classifica un motivo c'era. Alla squadra biancoceleste è mancata la capacità di giocare da squadra. Si viveva troppo di fiammate dei singoli, tra le discese palla al piede di Castigliani e le giocate di Riosa. Paradossalmente i capitolini hanno giocato meglio quando sono entrati in campo i due Under 16 Crespi e Napolitano, che hanno cercato di dare più geometrie ad una manovra che sembrava molto arruginita. La difficoltà maggiore della Lazio sembra essere l'incapacità di pensare di squadra. Serve correre uno per l'altro, ma soprattutto alzare la testa e giocare con e per i compagni, che poi dovrebbe essere il mantra di ogni gioco di gruppo . Fartini è chiamato fare da navigatore, per ritrovare la strada giusta e tornare ad essere quella squadra che si era vista tra dicembre e gennaio.