Cerca
Focus
05 Ottobre 2020
La buona prestazione all'esordio contro il Bologna è stata un chiaro segnale, ma una prova così di spessore in casa del Genoa ha stupito davvero tutti. La Lazio c'è, la sua identità è chiara e ben definita e ieri i liguri ne hanno pagato le conseguenze. Il risultato finale, che poteva essere ben più ampio, è stato eloquente: 7' e 45' del primo tempo, Crespi-Crespi, 0-2 e trionfo biancoceleste. Un successo importante, tanto per la classifica quanto per la fiducia dei ragazzi di Alboni che aumenta di settimana in settimana. Un successo costruito nel corso dei sette giorni in cui gli aquilotti hanno preparato la partita. Il mister non ha lasciato nulla al caso, lo studio dell'avversario gli ha permesso di consegnare ai suoi gli strumenti migliori per poter fare bene anche in quel di Genova. Poi si sa, preparare una gara in un certo modo, secondo dei dettami specifici, non significa che in campo la squadra riuscirà automaticamente a riproporre quanto appreso. Ed invece è stato proprio così.
Il tecnico rossoblu ha disegnato i suoi con un modulo particolare, sull'onda del gioco proposto da Gian Piero Gasperini di cui Murgita fu vice quando l'attuale allenatore dell'Atalanta ricopriva il ruolo di guida tecnica della prima squadra genoana. Gli inserimenti di Rossi, Mancini, Marafini e Napolitano hanno continuamente impensierito la retroguardia avversaria con le loro sortite, mandando in difficoltà la forte difesa composta da Cagia, Gagliardi e Calvani. Ma la grande prova della mediana laziale è andata così bene anche grazie al supporto dei quattro difensori...
Non è certamente una novità la forza della retroguardia biancoceleste nello sventare le offensive degli avversari. Ne sa qualcosa il Bologna che al debutto stagionale ha visto i suoi attaccanti, Raimondo su tutti, puntualmente incatenati e neutralizzati. Quel che ha più stupito dei quattro difensori è stata infatti la loro propensione offensiva. Quaresima ha disputato una gara superlativa, arrivando sul fondo una dozzina di volte e calciando in tre occasioni da dentro l'area. Discorso simile per Bedini sul versante opposto, quello di destra, fascia su cui si è rivelato una vera e propria spina nel fianco del diretto concorrente rossoblu. Del Mastro e Ruggeri, invece, loro ovviamente più bloccati essendo centrali, hanno svolto i compiti in maniera egregia, contribuendo alla vittoria biancoceleste.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni