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Lazio, la voglia di chi ha sofferto più di tutti. Kledi Marinaj è tornato ad incidere

Dopo una stagione passata in gran parte ai box per problemi fisici, l'attaccante biancoceleste ha iniziato positivamente la nuova annata con due gol già a referto

20 Ottobre 2022

Kledi Marinaj

Kledi Marinaj, l'uomo in più della Lazio in questo momento (Foto © Cinelli)

Aspettare il proprio momento non è mai facile, bisogna capire quando ripartire, in che modo comportarsi, facendosi trovare il più pronti possibile. Recuperare la migliore condizione, il feeling con il campo dopo esser stati fermi per molto tempo non è cosa riservata a molti, causa la difficoltà di rimettersi in sesto al termine di un lungo calvario. Al contempo però c’è chi riesce ad accumulare ancora maggior forza, determinazione sprigionandola tutta una volta rientrato a pieno sui propri standard. La via della redenzione quindi, di chi non molla mai, quella che ha scelto di intraprendere Kledi Marinaj. L’attaccante biancoceleste nella passata stagione è stato costretto a guardare spesso dalla tribuna la grande cavalcata dei suoi compagni in un girone d dominato fino all’ultimo. Nella seconda parte dell’annata però il classe 2006 ha cominciato a rivedersi sul manto erboso del Green Club, gestito con calma e tranquillità da Marco Alboni, come da chi sa che il talento quando subisce delle importanti problematiche ha bisogno di tempo per tornare a viaggiare come prima, dovendo sviluppare una nuova dimensione. Così infatti è stato, pian piano il tecnico capitolino gli ha concesso spezzoni di gara sempre più lunghi, sempre in contesti maggiormente decisivi. Ci si ricorda senza dubbio il suo ingresso nel tiratissimo quarto d’ora conclusivo contro il Napoli, ma soprattutto la sua zampata nell’extra time del derby, in quella maledetta stracittadina di ritorno, dove non bastò il suo gol a cronometro andato per consegnare la semifinale alle aquile, poi raggiunte dalla Roma nei supplementari. Una rete che fu seguita da gioia infinita lì sul momento, un grido di liberazione verso gli spalti per dimostrare, ai pochissimi che ne avessero realmente bisogno, di che pasta può esser fatto un giocatore anche una volta subito un contraccolpo del genere. La voglia di rinascere, di farlo nel momento cruciale quello in cui le stagioni hanno il loro punto di svolta.

LA STAGIONE DELLA RINASCITA

Malgrado la sconfitta contro i cugini abbia causato un naturale “dolore” dalla parti di Formello difficilmente spiegabile a parole, quest’anno c’era molta attesa per la risalita della truppa romana, gli occhi di tutti su questo grande gruppo, in cui Marinaj ha svolto sin dal principio un ruolo da protagonista. Difatti sotto la guida del nuovo mister, Cristian Terlizzi, il calciatore è sceso in campo dal primo minuto nell’esordio allo Scopigno Cup contro l’Inter nella veste inedita di centrocampista, cercando di sfruttare sia la sua bravura nella gestione del possesso sia gli ottimi tempi d’inserimento.  Con il proseguire dei giorni il nativo di Rieti ci ha messo un po’ ad abituarsi, facendo la spola tra la mediana e l’attacco, subentrando praticamente sempre dalla panchina, fino al gol, purtroppo inutile, nella sconfitta per 2-3 in casa con la Reggina che aveva ridato animo ai biancocelesti. Il suo allenatore non ci ha pensato due volte a premiarlo, spedendolo in campo dall’inizio nella trasferta di Salerno questa volta in zona offensiva per provare ancora a far male. Detto, fatto. Su un contropiede perfetto della aquile l’attaccante ha messo il suo sigillo in quel del “Volpe”, indirizzando la contesa in favore degli ospiti e dimostrandosi ancora importante nell’economia della squadra. La capacità di capire il proprio momento, immergersi al massimo nel lavoro, aspettando con ansia, ma anche saggezza, il tempo per sbocciare in maniera completa levandosi di dosso tutte le scorie del passato. Adesso in questo weekend c’è il Perugia, e forse ci si potrebbe aspettare anche la terza firma consecutiva.

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