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Quando la forza del lupo è il branco. Roma, il trionfo di tutti

Di ogni singolo giocatore il proprio contributo, di tutto l'organico la soddisfazione di un derby vinto con le unghie e con i denti

14 Marzo 2023

Reale e Feola festeggiano

Reale e Feola festeggiano (Foto ©Cervera)

Difesa di ferro

Partiamo dall’estremo difensore, Marin, che nel corso della stracittadina ha confermato i grandi progressi con la Lupa sul petto e, in particolare, dal punto di vista del gioco con i piedi, tanto da innalzarsi spesse volte a primo regista con il compito di orchestrare la manovra di Ciaralli. In almeno due circostanze, il portiere italo brasiliano ha pescato centrocampisti ed esterni con lanci precisi (di 20/25 metri) che hanno tagliato in due le prime due linee di pressione della Lazio, permettendo così alla Roma di uscire con estrema facilità dal pressing avversario. Nella linea a quattro del 4-3-3 a sinistra, come accennato, ha agito Reale, mentre sul versante di destra Feola, ancora alle prese con il suo nuovo ruolo di terzino destro. Bene in fase di copertura su Cuzzarella, dopo che ha preso le misure all’ex Atletico Morena nel primo tempo, nella ripresa lo ha completamente oscurato, per poi concludere il derby da difensore centrale - e da capitano - dopo l’ingresso di De Luca al posto di Plaia. Nasce da un suo recupero palla in zona avanzata l’azione che porta poi al gol di Levak. Nel duo centrale, al fianco di Plaia ha agito Obleac, che dopo tante difficoltà sta crescendo a vista d’occhio per sicurezza conferita al reparto e sviluppo fisico: sarà una risorsa importantissima da qua alla fine.

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