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È il momento dei top player. La stella polare della Lazio è sempre Valerio Gelli

Contro il Benevento il numero dieci ha dato sfoggio di una classe purissima, con la voglia di continuare a deliziare tutti non appena inizieranno i playoff

18 Aprile 2023

Valerio Gelli

Valerio Gelli (Foto @DeCesaris)

L’aria comincia a esser rarefatta, si entra nelle sfere più belle, delicate, le migliori del gioco. Dopo una stagione intera vissuta con l’obiettivo di crescere, progredire in ogni aspetto, ora è tempo di mettere in pratica le dottrine seguite durante il percorso, nel massimo della competizione possibile. Con l’ultimo turno pronto a lasciarci i verdetti conclusivi della classifica, la Lazio sarà chiamata a dei playoff da protagonista, grazie al talento scintillante di un’annata come quella dei 2006. Dopo la dolorosa uscita ai quarti di finale Scudetto della passata stagione, Paolocci e compagni rientrano senza dubbio nel novero delle favorite verso il titolo iridato, in un campionato dove però sembrano destinati a chiudere sotto alla Roma, e soprattutto in certe situazioni sono apparsi meno brillanti del solito. Per carità, all’interno di un cammino così lungo è normale avere delle tappe, così come i giocatori copertina della rosa sono già esaltati dalla prossima. Con l’odore della post season sempre più forte dalle parti del Green Club, è tornato a fare cose straordinarie anche il mancino di Valerio Gelli. Non che prima avesse scelto di riposare, anzi, visto che il diez rimane il punto di riferimento tecnico in campo dei suoi, grazie alla capacità di saper coccolare il pallone come nessun altro. Se durante l’anno ci ha deliziato con giocate sontuose come il gol nel derby, non è stato da meno il meraviglioso assist per Gningue, che ha sbloccato la gara poi vinta con il Benevento. Il fantasista si è reso protagonista di un performance stupenda, gestendo le manovre capitoline, in modo da sfoggiare una qualità, la sua, di tutt’altra categoria. Che i top player vengano fuori nei momenti caldi ormai è cosa nota, ora bisognerà vedere quando alto riusciranno a volare le Aquile con il loro numero dieci. Ovviamente sarà fondamentale l’apporto di un gruppo tanto importante, da avere anche elementi di primo spessore, quali Serra, Bordoni, Sessa, Cuzzarella, Paolocci e così via. L’importante è evitare di avere dei blackout come quelli nel secondo tempo contro gli Stregoni, perché nei playoff nessuno te li concede; anche se nei momenti di oscurità c’è sempre qualcuno pronto a far emergere la luce, e forse sarà proprio la classe cristallina del trequartista biancoceleste.

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