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Speciale Campioni
L'abbraccio tra il mister e Tommaso Marchetti uno dei simboli di questa stagione
24 Giugno 2024
Gianluca Falsini (Foto ©Mirna De Cesaris)
Chiamatelo l’uomo del tricolore, o quello dei sogni raggiunti. Fatto sta che la Roma deve ringraziare e continuare a puntare su un allenatore che arrivato tre anni fa per la seconda volta nella Capitale ha portato a Trigoria tre Scudetti: Gianluca Falsini. Vero, la qualità della rosa è indiscutibile e il talento di tanti individui agevola sicuramente il lavoro del tecnico toscano che però l’ha saputo valorizzare nel migliore dei modi. I quattro giallorossi campioni d’Europa (Nardin, Coletta, Cama e Di Nunzio) hanno spiccato il volo sotto la sua gestione. Più che dal punto di vista tecnico, l’upgrade è stato mentale. E nella finale questo miglioramento si è visto tutto. Nonostante la dispendiosa gara contro la Juventus e gli impegni precedenti, i campioni d’Europa sono riusciti a gestire tutte le loro forze con estrema maturità e intelligenza da categoria superiore. Inoltre, Falsini ha saputo trovare pregi nascosti a chi il campo lo vedeva poco, come Marchetti. Il terzino destro, ad inizio stagione, partiva nelle retrovie delle gerarchie di Falsini, il quale non ha mai smesso di credere al talento del ragazzo. Ci ha lavorato sopra in allenamento ogni giorno e da febbraio in poi la Roma ha trovato una risorsa sulla corsia di destra. Tra i migliori contro la Juventus, così come contro l’Empoli: Marchetti deve tanto a Falsini. Ed infatti, durante i festeggiamenti, i due si sono resi protagonisti di un bell’abbraccio pieno di stima e soddisfazione. Un rapporto positivo con tutta la squadra che, durante i festeggiamenti, l’ha reso centrale in più riprese. Dal classico salto in area, ai cori a lui dedicati, per poi saltare e ballare a fine serata vicino al pullman con lo sfondo dei fumogeni giallorossi.
Abbiamo parlato sin qui dell’empatia con il gruppo. Ma anche in campo e a livello tattico la Roma di Falsini ha sbagliato poche volte in questa stagione. Tutti i reparti sono collaudati, si riescono a creare in ogni azione varchi per colpire e in difesa poche volte si passa. A testimoniarlo è un dato che fa capire la differenza tra la Roma e le avversarie incontrato quest’anno: i giallorossi sono stati in svantaggio solamente 145' sui 2910' totali in stagione con 20 gol subìti in 31 gare giocate. Numeri da capogiro, da campioni d’Italia.
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