Italia U17

Favo in vista dell'esordio Azzurro: "Vogliamo passare il turno vincendo e convincendo"

Ufficio Stampa FIGC

L'Italia, campione d'Europa in carica, debutterà nel Gruppo A1 del secondo turno delle qualificazioni europee contro la Slovacchia mercoledì 19 marzo (ore 15.30) a Sesvete

L'Italia c'è. L'Italia vuole esserci. E, soprattutto, l'Italia deve esserci. La Nazionale Under 17 del tecnico Massimiliano Favo è pronta a giocarsi tutto nel Gruppo A1 del secondo turno della Lega A delle qualificazioni europee. Tre partite, dal 19 al 25 marzo in Croazia, per continuare a dimostrare che il titolo continentale vinto a Cipro nella passata stagione (Italia-Portogallo 3-0, 5 giugno) non è stato un caso, ma una consacrazione.

"Essere i campioni in carica - specifica il tecnico azzurro - fa sicuramente piacere, ma questa è un'altra stagione, con calciatori diversi (a eccezione di Thomas Campaniello e Alessandro Longoni, ndr)". Perché se il passato è glorioso, il presente è ancora tutto da costruire: resettare, ripartire, scrivere un'altra storia.

Il cammino inizierà mercoledì 19 marzo (ore 15.30) contro la Slovacchia, allo stadio 'Sveti Josip Radnik' di Sesvete. Poi l'appuntamento con l'Ucraina, sabato 22 (ore 12), e infine il big match contro la Croazia, martedì 25 marzo (ore 15.30), sul campo dell'NK Lučko. Duecentosettanta minuti, un solo obiettivo: staccare un pass per la fase finale in Albania, in programma dal 19 maggio al 1° giugno, che regalerebbe contestualmente la qualificazione al Mondiale, in programma dal 5 al 27 novembre in Qatar.

Favo conosce la fatica, il sacrificio e la resilienza. Dieci presenze in Serie A con il Napoli di Diego Armando Maradona, poi il Palermo - con cui ha vinto un campionato di C1 e una Coppa Italia di Serie C indossando la fascia di capitano -, Ascoli, Lucchese e Ancona. Una carriera caratterizzata dalla voglia di emergere. In panchina, stesso copione: dal successo nei play-off con la Viterbese alla salvezza con l'Atletico Trivento, dalle battaglie con Ancona, Campobasso e Taranto fino all'arrivo sulla panchina azzurra. Un uomo che sa cosa significhi costruire una squadra, trasmettere valori, accendere la fiamma della competizione.

Il primo turno, andato in scena dal 5 all'11 novembre a San Marino, è stato dominato: tre vittorie su tre, contro i sammarinesi (5-0), il Galles (4-0) e la Norvegia (7-0), con 16 gol fatti e 0 subiti: "Abbiamo chiuso il nostro girone a punteggio pieno - ricorda Favo -, con numeri importanti". Il 2025, invece, è iniziato con le sconfitte contro la Spagna a gennaio (2-0 e 2-1 a Coverciano) e la Francia a febbraio (2-0 e 4-0 a Clairefontaine): "Dobbiamo ritrovare lo spirito che ci ha sempre contraddistinto", sottolinea il tecnico azzurro, con lo sguardo di chi sa che la strada è ancora lunga e piena di insidie.

Per percorrerla, Favo ha scelto di giocarsi anche la carta del coraggio, convocando due ragazzi sotto età: Antonio Arena del Pescara, il più giovane esordiente e marcatore della storia dei campionati professionistici italiani (Pescara-Lucchese 4-1, 7 marzo), e Destiny Onoguekhan Elimoghale della Juventus, protagonista di 3 reti in 6 partite con l'Under 17 bianconera allenata da Matteo Cioffi. Gioventù, freschezza e incoscienza: gli ingredienti giusti per dare nuova linfa al gruppo.

Le avversarie, poi, non sono da sottovalutare, perché la Slovacchia è organizzata, l'Ucraina ha fisicità e la Croazia, al di là delle qualità, può contare sul fatto di giocare in casa. Il tecnico azzurro, però, non vuole alibi: "Siamo l'Italia, quindi abbiamo l'obbligo di superare il turno vincendo e convincendo. Sono gli altri a doversi preoccupare di noi, non il contrario". Tra due giorni, parlerà il campo, parlerà il pallone, con l'Italia pronta a prendersi il suo futuro.

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