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01 Aprile 2025
L'esultanza di tutto il gruppo Lazio a fine gara (©Middione)
Dietro l'indimenticabile successo biancoceleste nel derby, oltre alle cinque reti c’è tanto altro. La Lazio ha nei suoi meriti, quello di aver cavalcato l’onda dell’entusiasmo e di aver contemporaneamente tarpato le ali di una Roma che sembrava davvero imbattibile.
Procopio è infatti stato fenomenale nel bloccare le fonti di gioco giallorosse, obbligando quindi i ragazzi di Tosti a rinunciare al proprio sviluppo di gioco. Teixeira e compagni si sono visti quindi sgretolare davanti le proprie certezze nella manovra e non sono riusciti a trovare un piano b all’interno della gara. La formazione biancoceleste ha attuato un pressing ai limiti della perfezione, partendo da Zangari che nell’indirizzare la prima fase obbligava gli avversari a cercare la palla lunga in direzione Vella. Il numero 9, marcato stretto dai centrali avversari, di conseguenza andava in difficoltà nel riuscire a rendere giocabili questi palloni sporchi che gli venivano trasmessi, ed il possesso ritornava nei piedi della Lazio. Nelle grandi prestazioni degli interpreti, ha spiccato quella di Calvani che contemporaneamente è riuscito a rendersi pericoloso in fase offensiva, entrando anche nel gol del 4-1 ed allo stesso tempo a dare un aiuto formidabile in fase di copertura, abbassandosi spesso con la linea dei difensori, soprattutto nella ripresa.
Oltre ad una grandissima fase difensiva, la Lazio è stata formidabile anche con la palla tra i piedi. La mossa di Zangari come riferimento centrale ha disorientato Tosti e Piermattei. Grazie ai suoi continui movimenti, sia in profondità che incontro al pallone, non ha mai dato riferimenti alla retroguardia avversaria mandando così in tilt i due centrali, che molte volte si son ritrovati fuori posizione, favorendo gli inserimenti letali dei centrocampisti biancocelesti. Questa arma è stata quella letale per la Lazio che nei 5 gol messi a referto, escludendo il 2-1 di Zangari, ne ha trovati 4 dai suoi centrocampisti. Altro aspetto che ha reso la vita difficile alla Roma, è stato il modo e la convinzione con cui la Lazio ripartiva in contropiede. Delle autentiche folate, che spaccavano in due l’undici giallorosso, costretto spesso a rincorrere in affanno gli effettivi avversari, il più delle volte senza successo. Praticamente tutti e 5 i gol sono arrivati al termine di ripartenze fulminee orchestrate magistralmente, che hanno condannato alla manita finale i ragazzi di Toti.
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