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Lazio, che bellezza! L'unità del gruppo ha fatto la differenza nel derby

Federico Meuti

La perfezione. Due parole, semplici, dirette, intrinsecamente descrittive per valutare la prestazione della Lazio nel derby di sabato. I biancocelesti hanno disputato una stracittadina dai connotati straordinari: feroci, compatti, propositivi, con la voglia ben evidente di affermarsi sui cugini. Un risultato di grande prestigio, se si considerano diversi aspetti importanti, il primo clean sheet stagionale, ma soprattutto la coesione di un gruppo sempre più unito, come indicato da mister D’Urso nelle parole post gara. Contro la Roma le aquile non avevano a disposizione dei tasselli fondamentali nello scacchiere, pedine titolarissime lo scorso anno e destinate ad esserlo anche in questa stagione. Zazza, Giubrone, Brasili, per infortunio, Magro e Milani, impegnati con la nazionale, tutti assenti, aggiungendo anche il problema per Tredicine. Un quadro veramente complesso, davanti al quale però il tecnico capitolino non si è scomposto, preparando la squadra nei minimi dettagli, bloccando tutti i canali dei lupacchiotti. Seppur la truppa di Tanrivermis abbia offerto la peggior versione possibile di sé stessa, gran parte del merito è di Cannatelli e compagni, straordinariamente compatti nel prendersi la contesa, vincendo ogni possibile duello. La chiave tattica dei tre centrocampisti vicini tra loro ha fatto la differenza, con la mediana della Roma, ad esclusione del solo Cichella, in perenne difficoltà nella fase d’impostazione senza riuscire ad imprimere un ritmo costante alle geometrie giallorosse, compassate e lente nello sviluppo del gioco non innescando le frecce offensive. Anche in copertura la Lazio non ha commesso errori. Petrucci e Casonato hanno rivestito un ruolo da protagonisti autentici, insieme al duo classico Petta-Cannatelli, bravi nel non far pesare minimamente le indisponibilità, per un reparto arretrato che ancora si esprime su livelli altissimi. Lo stesso Polidori tra i pali è riuscito a calare una parata decisiva dopo l’1-0, chiudendo la porta al tiro a colpo sicuro di Nardozi; gli spunti di Saná Fernandes inoltre sono risultati determinanti, in un inedito terzetto d’attacco completato dal solito sospetto Di Nunzio e da un positivissimo Della Salandra, bravo nel far salire la squadra lavorando sempre per i compagni. Un’idea di squadra sempre più evidente, un gruppo coeso, forte e forse mai così consapevole del suo valore come in questo momento. Il viaggio è ancora molto lungo, ma gli ingredienti a disposizione sono solo che il meglio in prospettiva.

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