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- 1 alla finale

Facce da finale: Tor di Quinto - Vigor, muscoli e cervello

Confronto tra i giocatori che hanno il compito di proteggere la difesa e far ripartire l'azione. Diversi i punti in comune

21 Aprile 2016

Meledandri (foto ©Del Gobbo)

Meledandri (foto ©Del Gobbo)

E' la zona del campo dove bisogna fare meno errori, ma è anche quella in cui bisogna sapersi districare maggiormente nelle due fasi. Dal funzionamento più o meno buon o del centrocampo dipendono vittorie e sconfitte, in gran parte. Linee diverse quelle disegnate in stagione da Valentino Vergari ed Andrea Persia, con il tecnico del Tor di Quinto che si affida maggiormente ad un terzetto, mentre la Vigor Perconti propone due uomini davanti alla difesa e alle spalle del terzetto di rifinitori. In entrambi i casi troveremo ragazzi molto abili nelle due fasi, capaci di percorrere tanti chilometri e di farsi vedere con pericolosità in zona gol.

Meledandri (foto ©Del Gobbo)

Qui Tor di Quinto Nel terzetto sceso in campo contro la Pro Calcio Tor Sapienza in qualità di vertice basso si è confermato Dario Baldazzi. All'occorrenza anche difensore ha fatto valere il suo spessore con prove di qualità e quantità. Si è tolto lo sfizio anche di segnare qualche gol, anche in prima squadra. Centrocampista dinamico dal buon senso tattico, forse poco cattivo. Non si può avere tutto. Chi fa invece del dinamismo e dell'aggressività dei suoi punti di forza è sicuramente Lorenzo Meledandri. Capacità da incontrista e da incursore, all'occorrenza si occupa anche della ripartenza veloce dei suoi portando avanti da solo il pallone o cucendo trame che i compagni del reparto avanzato devono poi rifinire. Il terzo della linea mediana rossoblu dovrebbe essere Mattei, pronto a scambiarsi compiti e posizioni con Penge. Non da considerare fuori dai giochi Volponi che ha caratteristiche discretamente più offensive rispetto al compagno di reparto.

Qui Vigor Perconti La cerniera blaugrana, che si occuperà di controllare a vista i movimenti della scacchiera provando successivamente ad andare a dama. Federico Barbini e Jacopo Castellini sembrano fatti apposta per Castellini (foto ©Lori)giocare insieme. Il primo è la mente, l'altro il braccio. Anno dopo anno l'ex centrocampista della Tor Tre Teste ha affinato le sue doti di palleggiatore iniziando a ritagliarsi uno spazio da vero e proprio regista. Ed è per questo che Persia gli ha affiancato un elemento come il "numero 8" che ha un passo più veloce ed anche qualcosina in più sul lato del dispendio aerobico e fisico. Castellini non sembra mai abbassare il suo livello di intensità durante il match. Può commettere qualche fallo in più, ma la sua abilità nel rubare ed intercettare palla per poi far ripartire i compagni è un'arma di sicuro affidamento per la conquista di un titolo. Contro il Savio è uscito abbastanza malconcio, spetterà al mister decidere se puntare su un tasso di maggior offesa provando ad inserire Igliozzi (arretrandolo) dal primo minuto o se affiancare eventualmente un elemento come Sanesi a Barbini.

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