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la finale
02 Maggio 2018
Simone Madonna (Vigor Perconti) a sinistra e Gianluca Libertini (Tor di Quinto) a destra
Non parliamo di una finale, o più semplicemente di una sfida calcistica. Vigor Perconti - Tor di Quinto è ormai un confronto tra due idee, tra due facce della stessa medaglia. Da un lato un club in continua evoluzione, che concentra tutti i suoi sforzi in una categoria, come se questa fosse una prima squadra. Dall'altro una storia familiare, con l'attenzione maniacale del capo famiglia per la Juniores. E' come se in via Grotta di Gregna e via del Baiardo tempi e modi vengano dettati soltanto in funzione di un gruppo, ogni anno.
Che poi un ragazzo vada nei professionisti nel corso dell'estate, sull'Aniene o sul Tevere, e non giochi con l'under 19 è un dato pressoché irrilevante. Perché Vigor Perconti e Tor di Quinto cercheranno qualcuno con cui sostituirlo per continuare a dar vita ad un progetto che assomiglia quasi ad un'ossessione. L'avevamo scritto ad inizio anno, lo abbiamo ribadito qui poco a due mesi dal termine della regular season: in questa categoria giocano soltanto due squadre. E il benestare di tutte le altre non solo è silente, ma in alcuni casi è complice. Nelle ultime venti edizioni della finale per il titolo regionale Juniores, in ben quindici edizioni una delle due è stata presente. In più un terzo di queste (con la partita di domani al Pio XII compresa) il confronto è stato testa a testa. E la storia insegna come la sfida non sia mai stata banale. E' l'incrocio tra due opposti che si attraggono, si rispettano (anche se non se le mandano a dire) e che alla fine confliggono sul campo di battaglia. E' una questione di sentimenti e passioni, quella che porta un ragazzo a scegliere di rinunciare ad un'Eccellenza o ad una Promozione, per provare a vincere. Perché in fondo, in qualsiasi sport e categoria è questo che un atleta ha in testa: la vittoria. Ed un ragazzo tra i 17 e i 20 anni sa che scegliendo Vigor Perconti o Tor di Quinto potrà riuscirci. Almeno una volta nella vita, anche se nei Dilettanti. La vittoria gratifica e rende più forti. Ti fa vivere la tua passione con un'altra testa e con un altro spirito. Una vittoria che poi spesso è sfociata nel titolo italiano. Ma per questo c'è ancora tempo. Domani sarà il giorno in cui alcuni dei più forti interpreti della categoria si guarderanno negli occhi per alzare al cielo l'ennesima coppa dal sapore storico. Da un lato la voglia di rivincita per quel titolo perso ai calci di rigore in un afoso 25 aprile di un anno fa, dall'altro la volontà di ribadire uno strapotere storico (ben 10 titoli) e di ribadire che la vittoria di quello scudetto portato orgogliosamente sul petto non è stato il frutto soltanto di una stagione particolarmente positiva. Vedremo due idee di calcio diverse, quasi antitetiche, fondate da una parte sul brio ed il ragionamento, dall'altro sulla prestanza e la tenacia. Andranno a farsi benedire tutti i numeri e le statistiche (con la squadra di Bellinati che si presenterà con il miglior attacco e la miglior difesa della stagione) ed anche le singole qualità tecniche. Vigor Perconti - Tor di Quinto è soprattutto testa, cuore e polmoni. Perché in fondo è soltanto il terzo capitolo consecutivo di una sfida infinita.
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