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Tecchiena, Mazzocchi "Arce? Non molleremo un centimetro"

Il tecnico si esprime in merito al match dei play out e risponde al mister dell'Arce riguardo alle sue dichiarazioni sulla sfida

23 Maggio 2018

Tecchiena, mister Mazzocchi

Tecchiena, mister Mazzocchi

Tecchiena, mister Mazzocchi

Il mister del Tecchiena, Simone Mazzocchi, parla prima del match dei play out contro l’Arce, facendo un discorso più ampio rivolto al cammino percorso dal suo gruppo: “È una partita che per noi rappresenta tanto e anche niente. Non ho allenato dall’inizio questa squadra, ma da metà novembre. Era ultima staccata di 7 punti dalla zona play out, quindi ha fatto un grande miracolo a rientrare in corsa nella zona per gli spareggi, che nella nostra posizione, qualora dovessero andare male ci garantiranno la permanenza nel campionato visto che siamo ampiamente dentro l’area dei ripescaggi. Quindi la vittoria più grande è stata di aver recuperato tanto terreno in questo campionato e di essere arrivati allo spareggio”. Il tecnico sulla sfida contro i gialloblù spiega: “È una gara secca, possono succedere tante cose, ma la viviamo con tranquillità e non abbiamo ansia da risultato. Visto che il risultato più grande era di toglierci dall’ultima posizione e portarci in una posizione che ci permettesse di essere ripescati. È stata una grandissima stagione. Questa squadra in 22 partite ha fatto 32 punti, una media che l’avrebbe portata a essere 5° o 6°. Si trova in questa posizione perché è partita talmente male che non è riuscita a salvarsi in anticipo sul campo. Comunque ha ottenuto una salvezza che arriverà tramite i ripescaggi se le cose dovessero andare male”. Cosa servirà ai biancazzurri per affrontare lo spareggio, così come hanno fatto in campionato? “Il Tecchiena ha una lunga tradizione nel settore giovanile a livello regionale, ultimamente è un po’ in declino, ma per molti anni ha avuto anche le categorie Elite e la caratteristica delle nostre squadre è che non hanno mai mollato. Sono state formazioni di temperamento e di carattere, che hanno onorato gli sforzi della società. Siamo un club con poche risorse e poche strutture, ma i ragazzi hanno dimostrato sempre la grinta e l’attaccamento ai colori. Chiederò quello che hanno sempre fatto: di onorare la maglia che portano e di rispettare gli sforzi ingenti che ha fatto la società in questa stagione in un periodo di crisi”. E poi: “Di divertirsi e di rispettare l’avversario, perché in questi campionati conta molto anche l’aspetto della disciplina pure per eventuali ripescaggi e noi ci siamo sempre contraddistinti in questo. Chiederò di giocarsi la loro partita senza mollare un centimetro”. Per concludere alla domanda sull’avversaria Mazzocchi risponde alle parole rilasciate a Gazzetta Regionale dal mister dell’Arce, Montemitoli, riguardo alla superiorità del suo gruppo rispetto al Tecchiena: “Mi hanno fatto notare questa dichiarazione che ha fatto. Di solito non sono abituato a guardare in casa d’altri. Guardo in casa mia. Forse sarebbe bene che lo facessero anche gli altri, perché è difficile sapere le problematiche che uno ha nel corso di una stagione e analizzare pregi e difetti degli avversari. Questo è un campionato che ogni settimana è soggetto a notevoli cambiamenti, perché ci sono le problematiche relative alla prima squadra e noi ne abbiamo avute a non finire. Ci sono situazioni che dall’esterno non si possono valutare, quindi non posso sapere quella dell’Arce, anche se conosco qualche giocatore perché l’ho allenato, e neanche m’interessa farlo. Non mi piace fare paragoni su chi ha più qualità, chi sia più o meno forte, guardo i miei ragazzi. Sono orgoglioso dei giocatori che ho allenato. Ci tenevo a esprimere questo perché dire siamo più forti, abbiamo più qualità e possiamo avere difficoltà solo a livello mentale non mi sembra rispettoso di chi si affronterà (in riferimento alle considerazioni di Montemitoli, ndr). Ho sempre guardato in casa mia e se avessi guardato a queste qualità a metà novembre quando eravamo ultimi ed era impossibile salvarci non avrei neanche accettato di allenare questi ragazzi. Se si sono salvati è perché hanno delle qualità umane, visto che non mollano mai anche quando sarebbe stato più facile farlo, che vanno aldilà delle qualità tecniche e tattiche”.

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