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l'intervista

Brandolini lascia la Vecchia "Ho voglia di prima squadra"

Il tecnico non guiderà più l'Under 19 dei nerazzurri e si dice pronto per un avanzamento nella sua carriera

26 Giugno 2018

Pino Brandolini ©Lori

Pino Brandolini ©Lori

Pino Brandolini ©Lori

Allenare comporta dei rischi si sa: ne è consapevole Pino Brandolini tecnico uscente del Civitavecchia. L’allenatore dei baby più prossimi allo sbarco in prima squadra ha deciso di non accettare una proposta di rinnovo da parte dei vertici del club tirrenico: ora è alla finestra, come molti altri suoi colleghi dal buon pedigree. “Il percorso di crescita dei giovani del Civitavecchia è stato portato avanti con grande partecipazione e impegno da parte di tutto l’entourage dirigenziale: personalmente sono soddisfatto perché gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti: ora la Vecchia ha diversi giovani pronti per affermarsi definitivamente con la maglia della prima squadra”.


Prima squadra che è stata affidata ad Andrea Rocchetti: anche lui tecnico che ha valorizzato i giovani civitavecchiesi negli anni, proprio come ha fatto Brandolini. “Ad Andrea auguro il meglio, è una brava persona ed un tecnico molto preparato: a lui è stata data questa grande opportunità, non sarà facile certo ma ha il pieno appoggio della proprietà ed un obiettivo stabilito come la salvezza e la valorizzazione dei cosiddetti baby che, ora, il Civitavecchia può centrare magari senza troppi patemi possibilmente”.


Brandolini ha deciso di non accettare la panchina degli Allievi del Civitavecchia: l’ex, ormai, mister della Juniores brama un’incarico da tecnico in una prima squadra. “Adesso mi riposo anche se stando nel calcio da sempre la nostalgia del campo so già che arriverà puntuale, del resto fa parte del gioco, ho scelto di intraprendere un percorso più intrigante, a 56 anni credo di poter spendere ancora 7/8 anni come allenatore ma voglio farlo con i grandi”.


Si chiude dunque per Pino Brandolini un lungo percorso che lo ha visto crescere o meglio svezzare gran parte dei giovani calciatori civitavecchiesi. “Di talenti ne ho visti, a Civitavecchia manca un po’ il concetto del duro e perseverante lavoro che paga: i ragazzi civitavecchiesi hanno potenzialità enormi ma poca fiducia in se stessi, è una mentalità che difficilmente muterà, serve un lavoro capillare in tal senso da parte degli addetti ai lavori perché nella vita cambiare, si può sempre”.

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