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fase nazionale
15 Giugno 2019
La Romulea con la coppa appena conquistata ©GazReg
UNDER 19 ELITE FASE NAZIONALE-FINALE
ROMULEA – VARESINA 3-2
ROMULEA Arsene, Grimaldi, Monacu, Torsellini, Piermattei, Vitiello, Menniti, Belardo, Potenza, Falanga, Pellegrino PANCHINA Mataloni, Piselli, Cerbara, De Chiara, Settembre, Farina, Silvestro, Rotoloni, Luccitti ALLENATORE Feroce
VARESINA Baglieri, Grippo, Essan Koua, Gottardi, Leone, De Angelis, Mancuso, Bellacci, Deodato, Loda, Canavesi PANCHINA Moresco, Frigerio, Lanzo, Boccadamo, Menga, Sanfilippo, Esteri, Corti, Segalini ALLENATORE Fedele
MARCATORI De Angelis 3'pt (V), Potenza 40'pt (R), Deodato 10'st (V), Pellegrino 16'st (R), Menniti 50'st (R)
ARBITRO Dorillo di Torino ASSISTENTI Paggiola di Legnago e De Nari di Cagliari
NOTE Fuorigioco 2-0 Angoli 7-4 Rec 0'pt, 5'st
"Veni, vidi, vici". Lo urla capitan Falanga con la coppa al cielo insieme ai compagni. Lo strilla con il petto gonfio di gioia Feroce. Lo cantano a squarciagola i tifosi amaranto oro sugli spalti. La Romulea vince l'ultima battaglia, quella più dura e conquista definitivamente la Penisola issando al cielo il vessillo di San Giovanni, della Capitale e del calcio laziale che ancora una volta si innalza lì, in alto, troppo in alto per tutto il paese. Il tutto trionfando contro la Varesina con un emozionante 3-2 e conquistando il titolo di campione d'Italia 2019. Spalti pieni, i colori giallorossi e rossoblù che riempiono le gradinate di un Gino Bozzi di Firenze decisamente rumoroso. È questa la splendida cornice che accompagna l'ingresso in campo di Romulea e Varesina, le due corazzate che hanno vinto contro tutto e tutti conquistando il pass più agognato dell'anno: quello della finalissima. Ma ora pensare al passato non serve, così come sono inutili pronostici, perché una battaglia divide queste due formazioni dalla coppa e la tensione è alle stelle, una tensione che deriva da tanti sforzi, sacrifici, gioie e difficoltà. Si preannuncia spettacolo e così è, sin dai primissimi istanti di gara. Le due formazioni si affrontano infatti a viso aperto a suon di contrasti duri e grandi giocate. I lombardi riescono però ad avere i nervi saldi sin da subito, mantenendo la concentrazione alta nonostante l'emozione. Ciò si ripercuote in campo con un grande cinismo che porta la formazione di Fedele al vantaggio già al terzo minuto, quando De Angelis, sfruttando un cross perfetto di Deodato dalla destra, punisce Arsene con un'incornata pazzesca trovando l'1-0. Veramente un grande istinto da rapace quello del difensore classe '99 che alla prima partita con la maglia della Juniores, la più importante, riesce a rendersi decisivo. Quando il gioco si fa duro, però, i duri cominciano a giocare e gli amaranto oro tirano fuori l'orgoglio capitolino crescendo a dismisura con il passare dei minuti e guadagnando porzioni importanti di campo. Feroce e i suoi gestiscono infatti il ritmo del gioco mantenendo costantemente il pressing alto e creando non pochi grattacapi al reparto difensivo ospite, che tuttavia riesce a reggere botta, anche perché la Romulea spesso sbaglia l'ultimo passaggio, quello più decisivo. La squadra di San Giovanni però ci prova e ci riprova, a testa bassa, esprimendo bel calcio come è solita fare e, alla fine, i frutti arrivano poco prima della chiusura del primo tempo. Potenza al 40' salta infatti più in alto di tutti in area su un cross pennellato alla perfezione di Pellegrino dall'out di destra. Il numero 9 amaranto oro la tocca e manda fuori tempo Baglieri. La rete si gonfia, esplode il settore romano del Gino Bozzi, è 1-1. Il duplice fischio del direttore di gara conclude dunque questi primi 45' densi di emozioni, aprendo uno scenario entusiasmante non adatto ai deboli di cuore. Il secondo tempo si apre infatti con due fiammate, una per parte, prima con la Varesina che sfiora la rete da vicinissimo e poi con la Romulea, che con Menniti non trova il 2-1 per una questione di centimetri dopo che l'attaccante romano era riuscito a scavalcare il portiere con un pallonetto pieno di personalità. Arriva poi un vero e proprio fulmine a ciel sereno per Feroce e i suoi però, una doccia fredda figlia di un piccolo calo di concentrazione, che in partite come queste non perdona, esattamente come accaduto in occasione del primo goal subito. Deodato riesce infatti ad incunearsi tra le maglie difensive capitoline al 10' e a far partire un destro a giro imprendibile per Arsene, è 1-2 per i lombardi. I romani non ci stanno tuttavia e abbassano la visiera dell'elmo per gettarsi in una mischia divenuta ormai incandescente. La legione di San Giovanni attiva infatti la modalità testuggine e comincia a fare un gioco più ordinato, pungente e attento. Lanci ben mirati, passaggi mai a vuoto, tanta corsa e altrettanti sacrifici. Sono questi gli ingredienti che portano la Romulea a trovare nuovamente il pareggio con grande resilienza. Stavolta ad andare a segno è Pellegrino, che dopo una grande progressione portata avanti per vie centrali fa esplodere il suo mancino a giro trovando una rete che vale più dell'oro, quella del 2-2. Passano i minuti e le occasioni si affievoliscono, complice forse la stanchezza dovuta ad una stagione costantemente giocata a livelli altissimi. Lo stadio comincia a farsi più silenzioso, lo spettro dei supplementari inizia ad aleggiare e ciò fa paura e non poco, anche perchè è l'anticamera della lotteria dei rigori. Ma questa atmosfera surreale altro non è che la quiete prima della tempesta. Sì, perché un boato chiude il match. Il boato amaranto oro, quello dell'esplosione di gioia dei capitolini dopo il goal, arrivato all'ultimo secondo e segnato da Menniti, che con una zampata vincente trova il 3-2 regalando la vittoria ai suoi. Una vittoria machiavellica nella città città di Machiavelli, con tanto pragmatismo ed altrettanta forza di volontà. E allora al triplice fischio non ci resta che dire: "Romulea, sei bellissima!". Bellissima perché hai portato il Lazio sul tetto d'Italia. Bellissima perché lo hai fatto all'ultimo secondo. Bellissima perché ci hai emozionato e in fondo il cos'è il calcio se non pura emozione?
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