L'INTERVISTA

Gingillo e una passione viscerale: "Il calcio è la mia vita"

Il numero 11 bianconero si racconta a tutto tondo dopo essere stato eletto come miglior giocatore della seconda giornata al termine del nostro sondaggio social

"Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare". Ce lo ha dimostrato Ivano Gingillo, il trascinatore dal numero 11 del Campus Eur che sabato scorso si è superato ribaltando una partita pazzesca contro il Savio al Vianello. Proprio quando i blues avevano infatti messo la freccia firmando un controsorpasso clamoroso, ecco lì che il rapace di Lungotevere Dante ha messo a segno una doppietta stratosferica, per poi servire l'assist dell'ultimo gol del match, quello che ha chiuso definitivamente i conti. Insomma, una prestazione veramente maiuscola che è a riprova del grande carattere di questo ragazzo, capace di tirare fuori gli artigli proprio nei momenti più difficili. E il popolo di Gazzetta non è rimasto di certo inerme di fronte a cotanta caparbietà, dal momento in cui ha eletto Gingillo come il miglior calciatore della seconda giornata. Ecco dunque come l'attaccante del team di D'Anversa si racconta ai nostri microfoni.


Partita stratosferica col Savio. Doppietta risolutrice e assist come ciliegina sulla torta. Come commenti questo fantastico match?

La partita era veramente difficile. Loro infatti avevano ribaltato il risultato proprio quando tutto sembrava volgere a nostro favore. Noi però abbiamo tirato fuori quel carattere che ci contraddistingue e abbiamo portato a casa tre punti importantissimi. Sono contento della mia doppietta, ma lo sono ancora di più per la prestazione di tutta la squadra. Queste sono partite che si vincono solo con grande spirito di gruppo.


Con D'Anversa sembrate esprimere un bellissimo calcio. Che ne pensi del gruppo di quest'anno e dove potete arrivare secondo te?

Quest'anno siamo veramente forti, esattamente come nella stagione passata. Devo dire che siamo molto uniti e se riusciamo a dare il massimo possiamo veramente fare grandi, grandissime cose. I nostri obiettivi non hanno limiti, vogliamo arrivare il più in alto possibile, anche perché abbiamo le capacità per farlo. Giocheremo per il primato, anche perché non abbiamo nulla da invidiare alla Vigor. Sul mister poi mi sento di dire che sono contento di averlo in panchina. Lui sa quello che vuole e ce lo trasmette con naturalezza. Se abbiamo un gioco così pulito, con manovre che partono dal basso è grazie alle sue indicazioni.


Tu sei stato un protagonista della grande cavalcata dello scorso anno, quando il Campus ha raggiunto per la prima volta nella storia del club le fasi finali. Vuoi raccontarci le emozioni che si provano nel conquistare un risultato così storico?

Per me è stato un qualcosa di indescrivibile. Insomma, raggiungere un risultato così importante storicamente parlando in una società che ci tiene come il Campus è veramente qualcosa di sensazionale. Certo, poi ci ha detto un po' male ai play off, ma quest'anno faremo di tutto per riprovarci e so che potremo fare molto meglio anche nelle fasi finali. Noi ci alleniamo duramente, mettendoci il massimo dell'impegno e quando dai così tanto in campo i risultati poi arrivano...


Ma parliamo di te, tu sei al Campus ormai da due anni, come ti trovi in quel di Lungotevere Dante?

Mi trovo veramente benissimo. Qui per me è come una seconda casa. Quando giochi al Tobia ti diverti, sei spensierato e ciò ti sprona a dare tutto per questa maglia. La società poi è ben organizzata e punta in alto. Tutto questo ottimismo si ripercuote poi in campo, poiché quando giochiamo siamo tutti felici e facciamo di tutto per fare bene. Sono a mio agio infatti sia con la Juniores che con la Prima Squadra. Quando gioco con i più grandi è tutto diverso, ma da loro imparo molto grazie ai consigli che mi danno. A Lungotevere Dante poi ho conosciuto o ritrovato degli amici. Penso infatti a Dioguardi o a Visconti. Il primo mi ha insegnato tanto vista la sua grande esperienza, mentre con il secondo ho un rapporto di amicizia che ci lega dai tempi del Grifone Monteverde. Ritrovarlo qui è stato fantastico.


In campo la passione per lo sport ti si legge negli occhi. Cosa è il calcio per te?

Il calcio per me è tutto. Io vivo di calcio, lo penso costantemente. Amo questo sport, amo tutto quello che c'è intorno e senza di esso non potrei vivere. Ormai è infatti la mia quotidianità: vado al campo? Mi alleno; esco con gli amici? Parlo di calcio; torno a casa dopo una lunga giornata? Con i miei genitori parlo di calcio, specialmente con mamma, con la quale condivido questa grande passione.


4 gol in due giornate: questo è il tuo bottino come esterno d'attacco. Cosa deve avere un buon attaccante secondo te?

Tanto fiato, ritmo, gamba e un enorme spirito di sacrificio. Sono questi gli ingredienti imprescindibli per un esterno. In particolare l'ultimo punto, lo spirito di sacrificio, è fondamentale. Noi esterni, infatti, non solo dobbiamo segnare, ma abbiamo anche l'onere di dare una mano dietro, recuperare palloni, ripartire e, soprattutto, mettere da parte qualsiasi tipo di egoismo per mettersi a servizio della squadra. Tante volte infatti il nostro compito è quello di fornire assist per la punta e solo chi è altruista può svolgere ciò alla perfezione.


Ti ispiri a qualche giocatore in particolare?

Io, da tifoso della Roma quale sono, ammiro molto le doti tecniche e fisiche di Zaniolo. Vuoi perché è giovane e talentuoso, o perché ricopre spesso il mio stesso ruolo. In ogni caso mi piace anche Kolarov per il carisma che mette in campo. Comunque colgo l'occasione per ringraziare il Campus Eur, che tiene a me e alla mia crescita calcistica; Gazzetta Regionale per l'ottimo lavoro che compie e per questo sondaggio; i miei genitori che mi sostengono sempre e tutti coloro che mi hanno votato come miglior giocatore di giornata. Siete stati tantissimi, grazie mille.




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