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10 Ottobre 2019
Valerio Falasca ©Giardinetti
Comincia la nostra rubrica dedicata alle storie più emozionanti pescate dai campionati Regionali e Provinciali. Questa settimana sarà la volta di Valerio Falasca, capitano del Giardinetti.
"Improvvisare, adattarsi, raggiungere lo scopo!". Questo è il motto di Clint Eastwood, che lo ha ripetuto allo sfinimento rivolgendosi ai giovani cineasti in cerca di consigli. C'è chi questo consiglio lo ha seguito alla lettera, ma esprimendo un'altra forma d'arte, diversa dai film, una forma d'arte che si crea con i piedi, con la testa e con il cuore: il calcio. Parliamo di Valerio Falasca, capitano della Juniores del Giardinetti che fa dell'adattabilità il suo punto di forza dentro al rettangolo verde di gioco. In 5 anni con i colori biancorossi addosso ha infatti rivestito tutti i ruoli possibili e immaginabili, dal difensore all'attaccante, mettendosi al servizio del mister e della squadra. L'ultimo adattamento è arrivato proprio quest'anno, in cui è passato da terzino ad esterno d'attacco, dimostrando ai più la sua brillantezza anche sotto porta. nella prima gara di campionato, infatti, è andato subito a segno con una fantastica doppietta, facendo sorridere il pubblico dello Sbardella e il mister, che ha creduto in lui avendo ragione. Proprio su tale match il capitano biancorosso così si è espresso: "Sono contento di trovarmi così bene in attacco e, soprattutto, di aver trovato la doppietta alla prima occasione utile. Non tanto perché ho segnato, ma soprattutto perché in tal modo si sprona la squadra verso la vittoria, che poi è arrivata". Ciò deve essere fondamentale per un capitano come lui: "Per me avere la fascia al braccio significa infatti aiutare chi è in difficoltà e dare uno scossone al gruppo, oltre a garantire armonia dentro lo spogliatoio". Parole di un ragazzo che ha temprato negli anni il suo carattere queste e non solo cambiando continuamente ruolo al meglio: "Da un punto di vista caratteriale sono cresciuto molto e in questo devo ringraziare infinitamente mister Ranieri, che mi allenava l'anno scorso. Lui infatti mi ha insegnato tantissimo a livello di cattiveria, mi ha fatto capire quanto sia bello vincere un contrasto al 90° e il fatto che fosse molto giovane mi ha aiutato molto in questo". Non solo mister Ranieri però, perché: "Devo molto anche alla società Giardinetti. Se tutti quelli che passano qui se ne innamorano c'è un perché e quel perché è dato dal fatto che qui tutti ti supportano, soprattutto nei momenti più difficili. Dal presidente a mister Spagnoli, il mio attuale mister, tutti lavorano per me e per i miei compagni. Ciò mi dà una marcia in più in campo". In tutto questo non può però mancare un fattore fondamentale, un fattore che lo fa stare bene in qualsiasi parte del campo: "La passione. Per me il calcio è questo. Da piccolo dormivo con il pallone e ora mi diverto sempre di più. La passione è la mia benzina". Insomma: adattabilità, sacrificio e amore per questo sport. Valerio Falasca con la doppietta di sabato non ci ha dimostrato solo le sue fantastiche doti balistiche, bensì una cosa importante: chi ci mette il cuore può sorprendere tutti, in qualsiasi ruolo, in qualsiasi occasione. E ciò vale dentro e fuori dal campo, sotto qualsiasi aspetto. In fondo il calcio non è bello anche perché è una metafora della vita a volte?
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