LA RUBRICA

La Voce Del Capitano: Zappalà e la storia dell'Urbe

Continua la nostra rubrica che dà voce ai leader delle squadre d'Elite, questa volta è il turno di Zappalà, capitano dell'Urbetevere

Indossare la fascia da capitano è sempre un grande onore, se poi è quella di una società storica e blasonata nel calcio laziale come l'Urbetevre, allora lo è molto di più. Ne sa sicuramente qualcosa Lorenzo Zappalà, il leader dello spogliatoio dei gialloblù, che quest'anno sta guidando una formazione sempre velenosa. Per lui quella fascia al braccio è di un'importanza enorme, come afferma ai nostri microfoni: "L'Urbetevere è una società che è sempre stata nel mio cuore. Esserne capitano è una grossa responsabilità, poiché hai un gran peso sulla squadra e indossare questa maglia è per me una cosameravigliosa. Sono 13 anni che sto all'Urbe e per me è come una seconda famiglia". Sul ruolo del capitano poi: "Fare il capitano non è una cosa facile, perché devi sempre essere pronto a qualsiasi evenienza e farti trovare preparato quando c'è da incitare qualche tuo compagno in difficoltà. Devi sempre essere al posto giusto al momento giusto. Tuttavia sono contento perché mi trovo in una società di persone fantastiche, dal mister, alla squadra, per poi passare al presidente che per me è come un padre". Ha poi voluto parlare del suo gruppo: "Quest'anno possiamo toglierci tante soddisfazioni. La squadra è infatti grintosa e fisica e il mister è fantastico. Noi giochiamo sempre per vincere e lo facciamo tutti insieme". Ha dunque concluso spiegando la sua visione sul calcio: "Per me questo sport vuoldire divertimento e svago con gli amici. Sin da piccolo ho avuto il desiderio di praticarlo e in questo sono state fondamentali le parole dimio padre e mia madre, che mi hanno sempre sostenuto nel farlo. Devo ringraziarli per questo".

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