la rubrica

Oltre l'Elite: la fantastica storia del Morolo

Perché il calcio è così bello? Perché esistono aneddoti come quello dei ciociari.

Perché il calcio è lo sport più bello del mondo? Ci sono milioni di risposte possibili a questa domanda, ognuna rapportata alla propria storia personale, visto che questo sport è molto più di un gioco. Questo è infatti inclusione sociale, amore per la propria terra, un modo di esprimere la propria arte il tutto divertendosi con i propri compagni di squadra, che diventano amici e fratelli. Ci sono storie pazzesche intorno al pallone e, spesso e volentieri, le più emozionanti non sono quelle sotto ai riflettori dei grandi stadi, nè quelle inerenti alle giocate di Cristiano Ronaldo. Se è vero che "Roma non è il marmo del Senato, ma la sabbia del Colosseo", allora possiamo tranquillamente dire che gli aneddoti più emozionanti del calcio allora arrivano da lì, dai campetti di pozzolana, dalla passione pura dei ragazzi che nel freddo dei campi di provincia si scaldano con il cuore ardente di passione per quello che, così e solamente così, allora diventa veramente lo sport più bello del mondo. Una di queste fantastiche storie arriva infatti proprio dalla provincia di Frosinone, più precisamente da Morolo. Una realtà piccola questa, ma decisamente appassionata. Il perché? Molto semplice. I biancorossi in estate non se la passavano bene, infatti. Dopo molte sconfitte e la carenza di iscritti, l'Under 19 sembrava infatti non avere futuro per questa società. Eppure mister Mazzocchi ci credeva, tanto che si è preso sulle spalle l'onere di ricreare praticamente da 0 un gruppo in grado di onorare Morolo anche nella Juniores. E nel caldo di agosto, mentre tutti al mare si divertivano, eccolo lì, affaccendato con la società tra numeri di telefono e ricerche pazzesche. 70 i ragazzi contattati, 21 quelli che hanno risposto "presente". Ma non sono 21 ragazzi qualunque. Sono infatti tutti di zona, tutti legati dall'amore per la propria terra e per il calcio, quello dei campetti, quello polveroso, quello romantico. Tra tutte queste difficoltà la prima vittoria arriva a settembre ed è rappresentata all'iscrizione al campionato Provinciale. Per molti potrebbe sembrare una banalità, ma si sa, ci si accorge del valore di ciò che si ha solo quando si rischia di perderlo. Ma non è tutto. La vittoria sul campo, quella che vale tre punti, mancava ormai da molto, moltissimo tempo. Il Morolo non vinceva una partita da ben 2 anni e un mese. Una maledizione questa, spezzata proprio da questo gruppo, riunito all'ultimo e quasi predestinato, proprio sabato scorso, quando il Morolo ha vinto con il Ceprano per 2-1. Al triplice fischio c'è un'esplosione di gioia, che fa sembrare questi ragazzi dei pazzi, ma solo se non si conosce questa storia votata alla resilienza. Chiamiamola gioia pazza quindi, la più profonda, la più vera, quella che illumina un piovoso pomeriggio di novembre.

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