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Focus
12 Aprile 2023
Romulea e Sporting Montesacro, venerdì di fronte per la finale (©Torrisi-Ricasoli)
La Romulea di Rubenni
Ad inizio stagione la società amaranto oro ha deciso di confermare il tecnico che portò la Romulea a giocarsi la finale dell'anno scorso dando così un grande segnale di continuità. La scelta si è rivelata più che azzeccata visto che Rubenni, un anno dopo e con una rosa completamente nuova, è riuscito quantomeno ad eguagliare il risultato della passata stagione centrando così la terza finale consecutiva in questa categoria. La rosa del club di San Giovanni è composta prevalentemente da classe 2005, ma molti di loro - vedi Barchiesi e Leone, per esempio - in più di un'occasione sono stati aggregati alla prima squadra risultando anche decisivi. Questo, oltre a confermare l'ottimo lavoro del tecnico, ha permesso ai ragazzi di poter compiere quello scatto mentale per poter affrontare la categoria di competenza con più consapevolezza. Il percorso della Romulea nella regular season è stato crescendo continuo e il salto di qualità è arrivato nella seconda parte di stagione, quando gli amaranto oro sono stati in grado di completare la rimonta alla Tor Tre Teste, arrivando a a fine campionato a pari punti e finendo in seconda posizione solo per la differenza reti. Nel girone d'andata Rubenni ha fatto leggermente più fatica in termini di risultati poiché il girone d'andata è servito più per plasmare i propri giocatori, ma una volta che la squadra ha assimilato la sua idea di gioco non ce ne stata per nessuno. Le risposte più importanti, e soprattutto più convincenti, sono arrivate nelle due partite dei play off in cui gli amaranto oro hanno battuto due tra le papabili vincitrici finali: prima hanno avuto la meglio del Savio 2-1 e poi hanno schiantato il Tor di Quinto con un perentorio 5-1. Gli amaranto oro sono una squadra alla quale piace far girare il pallone alla ricerca dello spazio giusto, ma allo stesso tempo sono capaci anche di andare in verticale per sfruttare lo strapotere fisico di Barchiesi che, a campo aperto, difficilmente ha rivali. La formazione di Rubenni cerca spesso di sfociare sulle corsie esterne e in questo senso il lavoro di Leone, che svaria su tutto il fronte offensivo e viene spesso a prendersi palla tra le linee, è fondamentale. In queste due sfide delle fasi finali, però, a fare la differenza è stata soprattutto la solidità e la qualità del centrocampo: Simone Mancini, che gioca in pianta stabile con la Promozione, ha il pieno controllo del settore centrale, Franceschini è l'equilibratore e Sagone è il jolly che con i suoi inserimenti sa fa far male. Sempre nella fase iniziale della stagione la Romulea aveva mostrato qualche lacuna difensiva, ma con il passare delle giornate Rubenni è riuscito a sistemare anche il reparto arretrato e il pacchetto difensivo ha dimostrato di essere più che affidabile. Nella finale di venerdì il tecnico, per via della squalifica rimediata ai quarti di finale contro il Savio, non sarà in panchina e forse questo potrebbe essere un fattore importante, ma i suoi ragazzi contro il Tor di Quinto hanno già dimostrato di cavarsela bene, anche senza di lui, e chissà che questo non diventi uno stimolo in più per alzare al cielo la Coppa.
In foto Andrea Rubenni (©DeCesaris)
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