Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Real Tirreno sulla decisione di rigiocare la semifinale di ritorno con lo Sporting Aniene
"Con un’assurda decisione presa dal giudice sportivo e confermata dalla corte territoriale, saremmo costretti a rigiocare una partita già vinta sul campo per un errore tecnico commesso dalla terna arbitrale tra primo e secondo tempo, quindi a gioco fermo, colpevoli di non aver permesso l’identificazione di un giocatore arrivato in ritardo (partita che comunque si è svolta 11 vs 11 con 5 cambi a disposizione per parte effettuati). Partita che abbiamo giocato ignari del fatto, nonostante la squadra avversaria avesse tutto il secondo tempo per risolvere la questione regolamento alla mano avvalendosi anche dell’ausilio di due commissari di campo (che dovrebbero vigilare sulla regolarità della competizione che noi paghiamo per disputare) ma che ha preferito tacere per tenersi il jolly in caso di risultato avverso e che grazie a questa assurda decisione avrà una seconda opportunità. Concludiamo riportando un estratto del regolamento del giuoco del Calcio proprio sul tema dell’errore tecnico: “qualsivoglia errata interpretazione delle regole del gioco che influisce sul titolo sportivo della gara, ovvero ne influenza il risultato. Questa valutazione, in sede di giustizia sportiva, per la ripetizione dell'incontro è molto rilevante”. Quindi ci chiediamo: come può essere rilevante ai fini di una gara un evento che non è successo in gara? Decisione che renderà ammissibili ricorsi su qualsiasi errore tecnico degli arbitri e credeteci ne siamo spettatori ogni domenica. Diventerà il calcio dei ricorsi e dei controricorsi. A noi piace quello giocato, quello dove si accetta anche la sconfitta e si fanno i complimenti agli avversari, dove a decidere le partite non sono arbitri o ex arbitri, né tantomeno commissari o giudici ma solo le giocate dei ragazzi. Detto questo proveremo a riconquistare la finale che ci spetterebbe di diritto".
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