Montefiascone, Stuccilli: "Campionato complicato, essere i favoriti non conta"

Secondo anno consecutivo sulla panchina del Montefiascone per Leonardo Stuccilli, allenatore decisamente esperto, giunto ormai alla ventitreesima stagione di fila su una panchina. Con lui parlare di calcio è sin troppo facile.

Mister, il suo percorso in gialloverde prosegue con grande entusiasmo!
"Si, e ne sono onorato. Montefiascone è una gran bella piazza. Giochiamo in Prima Categoria, ma la proprietà e la dirigenza del club hanno un’organizzazione di assoluto livello; del resto per tanti anni si sono battuti degnamente nei campionati di Eccellenza e Promozione".

Categorie, queste, che lei conosce benissimo...
"Nel mio lungo percorso in questo sport che tanto amo, le ho assaporate anche attraverso altre mansioni specifiche. Tutto è servito per migliorare e crescere professionalmente. Oggi sono fiero di poter far parte, per l’ennesima volta, di un progetto serio, ideato egregiamente, da una società davvero ben strutturata".

Dove può migliorare la "creatura" che ha già plasmato in parte nella passata stagione?
"Sicuramente sotto l’aspetto del temperamento e della personalità. Complessivamente siamo una squadra molto giovane, che predilige interpretare le gare con tanta costruttività in ogni fase di gioco. Imparare ad essere talvolta più cinici e solidi deve essere la nuova frontiera da raggiungere come obiettivo".

Gli innesti di calciatori top per la categoria come Di Gennaro, Nunziata e Ruggiero, testimoniano inequivocabilmente che le sue teorie collimano con quelle del club.
"Direi proprio di si. Parliamo di tre calciatori che hanno militato in categorie superiori per tanti anni. Adesso sta a me metterli nelle condizioni di esprimere al massimo le proprie rinomate potenzialità".

Che campionato si aspetta?
"Sarà sicuramente tosto, con tanti derby molto sentiti, d'altronde non potrebbe essere diversamente".

In conclusione dove mette il suo Montefiascone in un’ipotetica griglia di partenza stile F1?
"La pole position non mi interessa, nel calcio conta poco. Dobbiamo lavorare in un certo modo, il gruppo ha qualità. Se troviamo la quadra giusta e soprattutto la continuità di rendimento nelle prestazioni, possiamo, con la dovuta spensieratezza, dare anche l’assalto ai primi posti".

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