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L'Intervista
11 Settembre 2025
Gian Luca Comandini, presidente del Vesta (Foto ©Photosportroma)
Il progetto Vesta e il significato profondo del calcio, molto più di uno sport
Gian Luca Comandini (in foto al XII Apostoli ©Vesta) racconta come anni fa, in questo quadro, abbia deciso di dare il via all'innovativo progetto Vesta: "Noi durante la pandemia abbiamo deciso di creare un modello di calcio nuovo, o meglio talmente vecchio che ce lo eravamo dimenticato: il Vesta Calcio. Un modello etico, sostenibile, innovativo e popolare. Utilizziamo tecnologie come la block chain per tracciare i nostri flussi finanziari e questo permette ad aziende importanti e sponsor di avvicinarsi perché non hanno paura che la nostra società venga usata per riciclare denaro, come succede purtroppo in gran parte delle società dilettantistiche. Usiamo intelligenza artificiale e tecnologia che non è così costosa come sembra dalla TV, facendolo con metodologie invisibili che non prendono i titoli di giornale. Eppure, se venite a vedere una nostra partita, potete incontrare sugli spalti ex giocatori di Serie A, professionisti e personaggi pubblici che in silenzio e spontaneamente vengono lì perché hanno capito che possono contribuire al cambiamento. Questo ci permette di avere la serenità per esempio, essendo una no profit, di investire nella costruzione di un impianto fotovoltaico per far sì che tutta l'energia in surplus possiamo regalarla alle famiglie dei nostri bambini, oppure di creare un doposcuola nel campo di calcio".
Vesta, le parole di Comandini: tra stadio e futuro con l'innovazione a guidare
Il presidente del club arancionero si è raccontato a tutto tondo: "Vogliamo il professionismo e ci arriveremo. Nulla è impossibile, la forza delle idee conta più di tutto"
In chiusura, il presidente orange sottolinea come il calcio non rappresenti solo uno sport ma molto di più, portandosi dietro il potere di migliorare le persone: "Il calcio è un linguaggio universale che fa parlare genti anche che non utilizzano la stessa lingua, come l'amore, ti dà dignità, appartenenza e fiducia in sé stesso. Il calcio ti permette di non essere invisibile, di essere visto. Allora capiamo che il rettangolo di gioco non è più un campo ma uno specchio che dice ad ogni singola persona, tu sei un ingranaggio importante di questa comunità. Gioca, divertiti, sogna. A fermare questa rivoluzione potete essere solo voi, quei genitori che strillano e insultano dagli spalti insegnando con il terrore ai loro figli la paura di fallire. 1 su 10000 diventa un calciatore professionista, si fa la gara a trovare quell'uno, nessuno pensa agli altri 9999: il nostro scopo deve essere far sì che quelle persone possano diventare un domani padri e madri amorevoli, allora ecco che il calcio diventa vita e amore".
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