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Frascati Union con le stelle: incontrati gli All Blacks a Roma

Una delegazione del club tuscolano ha fatto visita ai mostri sacri della palla ovale neozelandesi

27 Novembre 2018

Lo staff del Frascati insieme agli All Blacks

Lo staff del Frascati insieme agli All Blacks

Il Frascati Union a colloquio coi mostri sacri della palla ovale mondiale. Un’occasione unica, davvero incredibile, che il sodalizio tuscolano non poteva non cogliere al volo.

Lo staff del Frascati insieme agli All Blacks


"Un amico del Frascati Union ci ha invitato in un posto top secret venerdì mattina (quindi alla vigilia del test match poi vinto con l’Italia allo stadio Olimpico di Roma) per incontrare alcuni degli All Blacks e in particolare il capitano Kieran Read assieme a Beauden Barrett, Nathan Harris, Jack Goodhue e Dane Coles – racconta il direttore generale Antonio Spagnoli – Sinceramente ero un po’ restio all’idea di andare perché non amo questo tipo di eventi. Ma una volta lì, l’emozione di vedere certi campionissimi firmare la maglia della nostra società è stata indubbiamente forte". Assieme a Spagnoli, erano presenti il vice presidente Andrea Di Domenico, l’allenatore della serie B e dell’Under 18 Claudio Girini e il direttore del rugby Sebastian Caffaratti. Le cinque stelle degli All Black si sono intrattenuti per quasi un paio d’ore con i rappresentanti del Rugby Frascati Union 1949."La loro principale caratteristica è la disponibilità, la semplicità e l’umiltà – dice Caffaratti – Li avevo potuti incontrare in un’altra occasione e l’impressione era stata sempre la medesima: credo che un grandissimo sportivo debba anche saper gestire il rapporto con i suoi fan e loro lo fanno in una maniera eccellente, senza mai far pesare di essere al top del rugby mondiale". Caffaratti svela anche qualche curioso dialogo maturato nel corso dell’incontro. "Read, nell’autografare la maglia del Rugby Frascati Union 1949, ci ha detto che somigliava molto nei colori a quella della prima società con cui ha iniziato a giocare e ci ha chiesto informazioni sulla nostra società. Poi abbiamo chiesto ai neozelandesi cosa significasse per una squadra quasi invincibile perdere due partite in maniera piuttosto ravvicinata con Sudafrica e Irlanda e loro, sempre con grande semplicità, hanno risposto che questo è lo sport e sono cose che possono accadere, pur lavorando al massimo per non ripeterle. E’ stata una bella mattinata e ora ci rituffiamo con ancora maggior entusiasmo nella nostra attività quotidiana".

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