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teatro
31 Marzo 2016
Una scena da Scope, stregoni e magiche pozioni
Sabato 2 e domenica 3 aprile si ricomincia, seguendo la programmazione prevista.Sarà un week end di festa, tutti insieme tra spettacoli, laboratori, giochi, colori e fiori dalle 16 alle 19 per continuare insieme, guardando avanti.
Scope, stregoni e magiche pozioni (dal 2 all'8 Aprile) E’ dura la vita per un apprendista stregone, sempre intento a pulire alambicchi, dar da mangiare agli animali, spazzare il pavimento e mille altri lavori faticosi per tenere in ordine il Castello Incantato. E la magia? Gli incantesimi? Le pozioni? Macchè, non se ne parla nemmeno, questi sono affari del grande Mago, padrone del castello. Ma una sera… Una fiaba musicale in cui attori e burattini si alternano dando vita ad una storia avvincente in cui si ride, si canta, si riflette e si partecipa.
Zeus e il fuoco degli dei (dal 9 al 14 Aprile) Fulmini e saette! Zeus si è arrabbiato. Qualcuno ha osato rubare il sacro fuoco degli dei e lo ha regalato agli uomini. Chi è stato? Su chi ricadrà la terribile vendetta del re degli dei? La nostra storia comincia dalla fine: Prometeo (ebbene si è stato lui!)giace incatenato ad una roccia tormentato da un’aquila che gli rode il fegato. La tragedia-commedia di Prometeo viene raccontata con un piglio ironico ma mai parodistico, in cui si percepisce l’audacia degli uomini e la prepotenza degli dei, incarnati in Zeus capriccioso quanto potente, invincibile quanto vendicativo. Le uniche armi a disposizione di Prometeo e degli uomini sono il coraggio e l’ironia. Basteranno? Come ogni tragedia che si rispetti, anche qui troveremo un coro: le tre Arpie ci accompagneranno per tutta la narrazione, confondendo il coro tragico con quello musicale...
I vestiti nuovi dell'imperatore (dal 15 al 18 Aprile) Un re vanesio e civettuolo pensa unicamente a cosa e come indossare. Un giorno due imbroglioni lo convincono a comprare un tessuto straordinario per bellezza ed eleganza. Questa stoffa ha una piccola particolarità: la può vedere solo chi è intelligente. Chi non la vede vuol dire che è uno stupido. Con questa scusa i due furfanti fanno finta di tessere tessuti meravigliosi e nessuno, per paura di passare da stupido, osa confessare che non vede niente. Alla fine il re si mostrerà nudo al suo popolo, il quale popolo loderà le meraviglie di un abito inesistente. Tra tanta gente solo un bambino ha il coraggio (o l’incoscienza) di dire la verità e di urlare a tutti che il re è nudo. I Vestiti dell’Imperatore è una partitura per attori e musicisti, in un connubio di immagini, testo, musica. Per le scene e le immagini ci siamo lasciati ispirare dai colori e dal segno di Matisse. I bambini vengono coinvolti nella storia, la musica dal vivo accompagna tutto il racconto che alterna alle parti narrate quelle cantate. Oggetti, figure e parole si muovono insieme alla storia. La fiaba diventa voce, narrazione, musica, figura, movimento,… ci suggerisce di non fermarsi alle apparenze. Una fiaba antica ma incredibilmente attuale, che fa, a un tempo, riflettere e sognare. Una fiaba da guardare, da ascoltare, da indossare.
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