Divino Amore, Mosciatti: "Non so darmi spiegazioni..."

Le strade tra la Virtus Divino Amore e Neno Mosciatti si sono divise. E non è stata una separazione di comune accordo, anzi: Mosciatti, dopo aver trascorso innumerevoli anni, parentesi a parte, sia con gli scarpini ai piedi che con il cronometro in mano presso il club di via Ardeatina, si è ritrovato alla porta con più di una perplessità. "Il rammarico è grande, non posso negarlo. Sono praticamente nato al Divino Amore come giocatore: qui sono cresciuto e qui ho fatto ritorno tre anni fa per intraprendere un incarico potenzialmente a lungo termine. La società ha affrontato, com'è noto, delle problematiche, riuscendo infine a risolverle. Io però, nonostante tutto, non rientravo più nei suoi piani." Nel calcio le strade tra singole figure e club possono dividersi in qualsiasi momento, è fisiologico. Neno Mosciatti lo sa, ma è lo sbarramento aprioristico di qualsiasi porta ad averlo stupito: "Nel tempo è stato fatto un lavoro, ho portato certi risultati. Eppure io non ho rivolto particolari pretese nei confronti della società, né di natura economica, né di prestigio per quanto riguarda l'incarico. Mi sono messo a completa disposizione, ero pronto a pazientare in ottica anche di un possibile ruolo non immediato, se necessario. Di contro, la sensazione è stata quella di un'impossibilità a proseguire insieme e questo, dopo tanto tempo trascorso e speso qui,  mi è dispiaciuto. Non c'è stato il desiderio di tenermi." Ma Neno Mosciatti resta un uomo di campo, profondamente innamorato del pallone. Per questo la voglia di rimettersi in gioco e in discussione è palpabile: "A me piace fare calcio. Alla Virtus mi sentivo come a casa, ma sarei felice di valutare le opportunità che mi si potrebbero presentare. Mi guarderò intorno: allenare resta la mia passione, ma anche la parte gestionale ha rappresentato e rappresenta per me un settore di interesse."