L'intervista

Ossese, il vicepresidente Mentasti: "Un onore affrontare il Civitavecchia"

Gabriele Tossio

Civitavecchia dista da Ossi esattamente 337 e rotti chilometri. Ossi dunque, che è un comune sardo della provincia di Sassari abitato da circa 5 mila anime: un piccolo paese che, da giorni,  festeggia l’Ossese, nel calcio, vincitrice della Coppa Italia regionale e, dunque, sfidante (è il caso di affermarlo) ora, per quanto concerne la fase nazionale, il Civitavecchia: una città quest’ultima, dell’hinterland romano, di 60 mila,  abitanti. “Per noi - racconta l’ex presidente (lo era fino a Settembre), ora vice, della Polisportiva Ossese Carlo Mentasti - disputare questo doppio confronto di Coppa con un club storicamente di alto livello come il Civitavecchia, è un privilegio oltre che un’onore. In Sardegna l’ospitalità è sacra, ho già parlato col presidente dei tirrenici, e gli ho prospettato soluzioni logistiche sicuramente consone per affrontare, al meglio, una due giorni molto importante ovviamente anche per il Civitavecchia”. Prima però saranno proprio i bianco neri a recarsi in casa dei nero azzurri: in quel Tamagnini che, ultimamente, partorisce dal suo passionale ventre,  solo emozioni forti. “Siamo curiosi di vivere questa avventura -prosegue Mentasti- anche i vertici del Civitavecchia ci hanno inviato messaggi colmi di  ospitalità. Noi, rispetto a loro, siamo un piccolo club che ha però voglia di crescere e migliorare. Seguendo questa traccia è chiaro che l’esperienza che, ci attende a breve, costituisce fonte di arricchimento”. Al paese, a Ossi, nel frattempo, l’attesa è spasmodica: la vicinanza alla squadra sarà calorosa oltre che tangibile. “Si. Abbiamo predisposto un pullman per i nostri sostenitori, mediamente parenti e amici dei calciatori della nostra squadra, che li accompagnerà fino al porto dove è previsto l’imbarco con la nave per Civitavecchia: avremo insomma il nostro spicchio di pura fede bianco nera presente a Largo Martiri di via Fani”. La Polisportiva Ossese è nata nel 1962, quarantadue anni dopo il Civitavecchia; ha sempre militato in Seconda e in Prima Categoria tranne che in qualche sporadica occasione dove si è cimentata, con orgoglio, nella Promozione allora Unica, poi.. “Poi dal 2015 c’è stata una rapida escalation. Per giungere in Eccellenza dalla Promozione ci abbiamo messo due anni. Nel massimo campionato regionale ci siamo classificati terzi dietro il Carbonia vincitore nel 2020, mentre nel 2021 ci ha preceduto solo l’Atletico Uri”. Squadra giovane ma pure esperta, l’Ossese mantiene intatto lo scheletro principale, lo zoccolo duro che contraddistingue un gruppo vincente da circa 7 anni.
“La politica del club è improntata sui giovani. I 2002 giocano in prima squadra già da un biennio abbondante. Il settore giovanile è un po’ il nostro vanto. L’obiettivo è portare più prodotti del vivaio possibili in prima squadra. Chiaramente collaboriamo in maniera proficua con club importanti come la Sassari Torres (terza nel girone G della serie D) con cui c’è un ottimo rapporto”.
L’Ossese, nonostante sia una realtà appartenente ad un piccolo paese, ha un centro tutto suo polifunzionale e moderno.
“Si -racconta il vice presidente- nel 2014 tra la Polisportiva Ossese ed Ossi 2001 è sbocciata una sinergia proficua, una fusione che, ad oggi ci fa essere fieri del nostro centro all’avanguardia: una struttura di livello anche per i bambini, oltre che per gli sportivi di ogni genere praticamente”. Inevitabile chiedere a Carlo Mentasti che tipo di gara si aspetta a Civitavecchia e che tipo di squadra è la sua Ossese. “Noi cercheremo di fare bella figura: portare in alto insomma il nome della Sardegna. Logicamente siamo consapevoli di avere dinanzi una compagine che ha la tradizione e la storia alle sue spalle: per noi anche la trasferta in aereo ad esempio è una novità assoluta. Il Civitavecchia ha calciatori di livello: siamo sportivamente pronti ad applaudirli in caso le cose non dovessero andare bene per l’Ossese. Naturalmente ci auguriamo di fare al meglio la nostra parte. In campionato siamo a soli due punti dal primo posto e nelle ultime partite il nostro portiere ha subito solo due goal: avere una difesa ermetica è un po’ il  marchio di fabbrica dell’Ossese. Quest’anno, col cambio alla guida tecnica, gli automatismi li abbiamo trovati con più tempo ma ora siamo sul binario giusto”. E poi il gran finale, la chicca finale.. “Siamo orgogliosi del fatto che sia il vice capitano della squadra Marco Contini che il capitano Alessandro Sechi sono originari di Ossi e fanno parte della squadra da quando sette anni fa militavamo in Seconda Categoria: vederli alzare la Coppa Italia insieme è stato emozionante”. Una storia da libro cuore genuina e pura come i propositi di un club che fa della cultura, l’organizzazione e la cavalleria nei modi, il proprio nobile vanto.

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