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Pomezia, stangata dal TFN: Bizzaglia inibito 3 anni, 2 a Cerusico e Coculo

Il Tribunale Federale Nazionale ha emesso le sue sanzioni in merito alle violazioni fiscali contestate al club rossoblù relative al periodo 2016-2019

26 Giugno 2023

Alessio Bizzaglia, patron del Pomezia (©Pomezia Calcio)

Alessio Bizzaglia, patron del Pomezia (©Pomezia Calcio)

Il Tribunale Nazionale Federale ha emesso la sua sentenza relativa alle violazioni fiscali imputate dal Pomezia nel periodo 2016-2019 e per le quali erano stati deferiti Alessio Bizzaglia, Nazareno Cerusico, Federico Coculo e Antonio Bacchiani. Con la decisione n. 208 Bizzaglia è stato inibito per tre anni, Cerusico e Coculo per due, mentre Bacchiani è stato prosciolto. Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, il patron ha preferito per adesso non rilasciare dichiarazioni.

Come spiegato dal documento del TFN: "Tutti i deferiti erano chiamati a rispondere della violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità nonché dell’obbligo di osservanza delle norme e degli atti federali di cui all’art. 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, sia in via autonoma sia in relazione a quanto previsto dall’art. 31, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva, perché, nelle more delle verifiche fiscali in corso da parte dell’Autorità Giudiziaria competente nei confronti della SSD Pomezia Calcio, in concorso tra loro, contribuivano e comunque consentivano la costituzione della ASD Pomezia Calcio 1957, attraverso la fusione della SSD Pomezia Calcio con la società ASD Penta Pomezia, al precipuo fine di occultare le operazioni distrattive poste in essere dalla SSD Pomezia Calcio e dai suoi tesserati e di sottrarsi alle rispettive responsabilità. Condotte poste in essere dalla stagione sportiva 2016/2017 e fino alla stagione 2018/2019 e consistite nell’utilizzo improprio delle risorse finanziarie della società di calcio, realizzato attraverso contratti di sponsorizzazioni non veridici, stipulati prevalentemente con la società del Bizzaglia, che determinavano ricavi annui del tutto sproporzionati per una associazione dilettantistica sportiva senza fini di lucro, partecipante al Campionato d Eccellenza, per oltre 1 milione di euro annui e nel contempo effettuando ingenti prelevamenti dalle casse della società, sia in contanti che attraverso bonifici effettuati in favore di soggetti terzi estranei alla compagine societaria e privi di titoli giustificativi. Tutti atti fraudolenti tesi all’evasione fiscale degli obblighi tributari di pagamento dell’IRES e dell’IVA."

Leggi il dispositivo completo dal sito della FIGC

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