L'intervista
Daniele Laureti, presidente Gesis "Il calcio sia sempre divertimento"
L'intervento in vista del convegno Generazioni a confronto di sabato 18 ottobre all'università di Tor Vergata
Sabato 18 ottobre si svolgerà alla facoltà di economia di Tor Vergata l’evento Generazioni a Confronto che vuole analizzare lo sport come strumento di crescita sociale. Il presidente di Gesis Italia, Daniele Laureti, ha illustrato con queste parole i temi che saranno trattati:
“L’obiettivo dell’incontro è illustrare quali sono le conseguenze in termini di inclusione e benessere che gli eventi organizzati in partnership con altri organismi abbiano prodotto in termini di ricaduta sociale sul territorio. Analizzeremo l'importanza della multisciplinarieta' ascoltando testimonianze dirette degli operatori, soffermandoci sui benefici psicofisici che lo sport genera sui giovani. Un processo che ha visto rafforzarsi in alcune discipline e indebolirsi in altre, come il calcio. Si perché il cuore pulsante dello sport di base per numeri e storicità, oggi sembra perdere appeal. Analizzeremo insieme agli ospiti, allenatori del passato e del presente del calcio romano, come la gestione di alcuni aspetti come il rapporto tra tecnico e ragazzi, famiglie e società sia mutato nel tempo, di fatto generando troppo spesso contrasti e assenza del Fair Play. Fattori che ad oggi inducono ad un Dropout giovanile rilevante complice anche la mancanza di infrastrutture adeguate agli standard qualitativi di altri paesi.
Proveremo ad analizzare questo scenario con l’AIAC e l’AIA insieme a diversi Operatori del settore del calcio dilettante per capire come poter invertire questa preoccupante tendenza". Continua Laureti: "Un movimento che ha bisogno di ritrovare la sua anima i suoi valori etici e comportantali basati sul rispetto delle regole ad ogni lato e longitudine, per questo ci sarà l'apporto anche il Presidente del Comitato Nazionale Fairplay. Il Presidente della Gesis, nonché moderatore dell’incontro conclude sul tema del confronto tra le generazioni: “Si è perso un aggettivo cruciale: Sport Popolare. Ciò che era un tempo il Calcio! Le società per sopravvivere considerato l'aumento dei costi energetici e della riforma dello Sport sono a volte costrette ad alzare i prezzi che gravano sulle famiglie e sappiamo che molte di esse se non ci fossero i Voucher degli enti locali non potrebbero far fare Sport ai loro figli. Il secondo aspetto è il fairplay: il calcio aggrega sempre meno. A volte quando in campo c’è il valore tecnico, manca il valore umano. Bisogna vivere questo sport con allegria e divertimento. Gli allenatori devono far crescere tutti i ragazzi allo stesso modo indipendentemente dalle prospettive future nello sport. Questo si è perso, si gioca per sé stessi: dobbiamo far tornare il calcio uno Sport Popolare, in cui ognuno fa qualcosa per l’altro".