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il caso

Anzio, parla Paolo Loria: "Vado via, altrimenti smetto"

L'attaccante spiega: "Il mio cartellino è del Nettuno e voglio andare a giocarmi le mie carte fuori regione. Non sono stato riscattato dai portodanzesi"

14 Luglio 2016

Paolo Loria Foto © Arianna Finelli

Paolo Loria Foto © Arianna Finelli

Paolo Loria Foto © Arianna Finelli

Avevamo contattato Paolo Loria, uno dei giocatori rivelazione dello scorso campionato di Eccellenza, per parlare del suo futuro, che sembrava dovesse essere (almeno da quanto riportato da alcuni organi di stampa, ndr) ancora ad Anzio. L’attaccante classe 1995 è stato uno dei grandi protagonisti del miracolo della squadra portodanzese allenata da Flavio Catanzani e salita in Serie D dopo una fantastica cavalcata: 20 i gol totali segnati tra Coppa, campionato e spareggi nazionali, grazie anche all’intuizione del tecnico che dalla quarta di campionato ha deciso di schierarlo punta centrale. Abbiamo scoperto, però, dalle parole ragazzo, che la situazione è ben diversa da quella descritta. La grande stagione ha portato sul giocatore l’interesse di club di altre regioni e Loria non vuole farsi sfuggire la chance di arrivare nel calcio che conta: “Il mio cartellino è del Nettuno – spiega l’attaccante – E non è vero come è stato riportato da alcuni organi di stampa che sarei stato riscattato dall’Anzio, visto che non ho firmato nulla. La mia volontà è quella di andare fuori regione e provare una nuova avventura calcistica. Non ho nulla contro l’Anzio, anche se avrei motivi per portare rancore. Ho voluto seguire nella scorsa stagione mister Flavio Catanzani, sono stato bene con il gruppo e non ho alcun rimpianto, e penso di aver dato il mio contributo al club. Adesso ho questa chance e non vedo perché debba rinunciarvi per questioni che riguardano il Nettuno e l’Anzio. Mi era stato promesso tempo addietro dalla società verdazzurra che mi sarei potuto liberare in qualsiasi momento e adesso mi aspetto mantengano la parola. Sono molto amareggiato e, se non fosse così, mi costringerebbero a smettere di giocare”. La speranza è che questa vicenda, con il buon senso da parte di tutte le parti in causa, possa risolversi nel migliore dei modi.

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