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l'intervista

Tolfa: ora il precampionato preoccupa mister Caputo

Un commento sulla situazione della formazione collinare dopo la sconfitta in amichevole con il Santa Marinella

24 Agosto 2017

Caputo

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CaputoIl calcio d’Agosto si sa, è di prova, non porta in dote punti ne consente di avere rimpianti, ma la “protemporada” del Tolfa comincia a far preoccupare: troppe le reti subite, da club poi che militano in una categoria inferiore.Ieri, a via della Pacifica, l’ultimo affronto all’undici di Paolo Caputo lo ha dato il Santa Marinella degli ex di turno Roccisano, Coletti, Silla, Mortironi e Martorelli.Il tecnico civitavecchiese ha disegnato i suoi in campo col suo cavallo di battaglia, il 4-2-3-1 improntato sul fraseggio e la palla rigorosamente a terra. La rinnovata compagine di Michele Zeoli si è mostrata più solida e cinica, colpendo letalmente ben 3 volte i bianco rossi nella prima frazione di gioco grazie ad una doppietta del neo acquisto romano ex Aranova Trincia, impreziosita dalla rete del 2 a 0 siglata da Coletti. “Non nego - commenta Paolo Di Martino ds del Tolfa - di essere un po' allarmato a questo punto: mancano 10 giorni al debutto di Casal del Marmo con l’Astrea e, anche se i risultati in Agosto lasciano il tempo che trovano, una certa indicazione per come sono maturati ce l’hanno fornita, purtroppo”. Caputo è portatore di idee nuove che necessitano di tempo e pazienza per essere assimilate: la garanzia per il Tolfa è lui, ma forse in sede di mercato i collinari dovranno giocoforza far qualcosa in entrata. “Stiamo valutando - conclude Di Martino - i ragazzi seguono il mister, si impegnano e lavorano sodo, ma considerando anche l’alto coefficiente di difficoltà del girone A stilato a sorpresa dalla Federazione, è probabile che dovremmo tornare sul mercato, tenendo conto delle risorse di cui disponiamo”.Tra due giorni Tolfa nuovamente in campo nel trofeo Scoponi con Civitavecchia, nemica in Eccellenza e la CPC che, pur in Promozione, dispone di una rosa di primissima qualità con Blasi, Serpieri, Ruggiero e Brunetti fiore all’occhiello di un club giovane ma molto ambizioso.

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