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FOCUS
09 Aprile 2019
Arce-Sora in azione, ©USArce1932
Quattro partite, quattro. Tra color che son sospesi. Sora e Arce vivono in un Limbo dantesco e il derby di domani al "Claudio Tomei" servirà da redenzione prima di Pasqua. Dal primo cerchio dell'Inferno e poi forse si spalancheranno le porte del Paradiso. La parola-chiave sarà "VITTORIA". Perché un pareggio, in virtù della trasferta impegnativa della Pro Calcio Tor Sapienza, lascerebbe tanto amaro in bocca. Pari maturato all'andata: 2-2 con i bianconeri di Antonio Tersigni raggiunti e superati dall'ex Andrea Pintori, salvati in "zona Gigli" dalla zampata di bomber Paride.
Il Sora nell'ultimo periodo, dopo due mesi di appannamento, nel tempio bianconero ha costruito una classifica più consona al suo blasone: 2-1 alla Vigor Perconti, 1-0 sul Morolo, 3-0 con la Cavese e la Pro Roma e manita all'Ottavia, sintomo di una ritrovata continuità interna affiancata alla solidità difensiva. Dall'altro lato l'Arce di Stefano Campolo, a parte la debacle al "Castelli", negli scontri diretti ha superato l'Insieme Ausonia e l'Audace - risultato sub judice in attesa del comunicato ufficiale - e nonostante l'handicap delle partite a porte chiuse a San Giovanni Incarico ha continuato con serenità il proprio cammino. Sora: un punto in tre partite, più che uno sprint finale sembra un surplace da corsa campestre. Arce: sul campo tre vittorie consecutive e un traguardo ancora raggiungibile. Novanta minuti da bolgia e il "Tomei" diventa il Purgatorio. Tre passi avanti e si sale verso il Paradiso. Tre indietro e si scivola negli inferi. E il pallone scotterà mai come prima.
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