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L'INTERVISTA
13 Gennaio 2020
Sergi Garcia
Una storia a dir poco incredibile quella dell'attaccante classe '91 che, in rottura con l'Itri, stava per salutare l'Italia per tornare in patria. Poco spazio e tanti problemi fisici nella sua prima parte di stagione, ma 1 settimana al Gaeta (con 2 gol, 1 assist e 1 autorete procurata) sembra averlo completamente rivitalizzato. Segue il racconto di queste ultime, turbolenti, settimane, del bomber spagnolo Sergi Garcia Mut. "Avevo bisogno di cambiare ambiente. Il girone d'andata non è stato bello: mi sono infortunato due volte e non riuscivo a trovare spazio. Avevo deciso di tornare in Spagna perchè non mi sentivo importante per l'Itri, per uno straniero è difficile restare in Italia se non si gioca. Domenica 22 dicembre, quando ormai era tutto pronto, è arrivata la chiamata in extremis del Gaeta. Il ds Francesco Grasso ha saputo della mia imminente partenza e il giorno stesso ha presentato l'offerta, visto il loro interessamento. Abbiamo subito trovato l'accordo perchè il giorno dopo avrebbe chiuso il mercato. Per fortuna è andato tutto bene: qui mi sento una meraviglia ed è cambiato tutto per me. La società è tranquilla e ho subito sentito la vicinanza dell'ambiente. E' stata una scelta difficile, ma direi che alla lunga sarà quella giusta. Ringrazio il ds e tutta la dirigenza per avermi fortemente voluto". E' appena arrivato, ma già sa perfettamente le ambizioni della truppa di Gesmundo. "Puntiamo a vincere il campionato, anche se ci sono squadre come Ausonia e Palestrina che lotteranno fino alla fine. Dobbiamo giocare ogni partita come fosse una finale perchè non si possono perdere punti. Il Gaeta è forte in tutti i reparti e speriamo di raggiungere l'obiettivo".
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