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l'intervista
04 Febbraio 2020
Salvatore Sanfilippo
Ragazzo di sani valori, colmo di principi, Salvatore Sanfilippo classe 2000, è approdato quest’anno alla Corneto Tarquinia. Portiere nell’anima e dunque di razza, Sanfilippo è giunto a via Raffaello Sanzio, dopo aver militato per più di due anni in club professionistici prima di tentare l’avventura al Civitavecchia e successivamente al Città di Cerveteri. “Sì, ho militato nelle giovanili della Lazio poi ho vissuto una bella esperienza in Toscana al Siena: coi bianconeri sono stato anche convocato in prima squadra in occasione di una gara di Serie C." Palcoscenici importanti dunque per il giovane numero 1 che ha vestito, nei dilettanti, come detto maglie nerazzurra e verdeblu. “Al Civitavecchia -prosegue il portiere- ho avuto la possibilità di crescere ulteriormente accanto ad un calciatore affermato nei dilettanti come Maurizio Nencione: soprattutto a livello umano ho appreso ottimi insegnamenti da lui. La parentesi in Promozione a Cerveteri è stato un’ulteriore passo salutare, verso un processo di crescita che alla mia età è fondamentale”. Ed ora Tarquinia che per il baby talento, è una sorta di patrimonio acquisito, da ascrivere ad una carriera che si preannuncia di livello. “La Corneto è un’isola felice. Sono stato accolto benissimo da ogni componente del club e questa è la cosa che conta di più ad oggi”. Contro la Boreale è arrivata una vittoria cruciale per gli etruschi in ottica salvezza. “Assolutamente sì -conclude Sanfilippo- tra l’altro siamo stati eccezionali nel rimontare. Il campionato è lungo, dobbiamo dare continuità ma sappiamo che ogni gara è una battaglia e va affrontata con lo spirito giusto. Personalmente mi auguro di essere sempre pronto e al top della condizione quando toccherà a me difendere i pali della squadra: lavoro quotidianamente con dedizione per far sì che ciò avvenga".
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