l'intervista
Paliano, Matozzo: "Occasione giusta per riformare il calcio"
Il fantasista biancorosso analizza il periodo del lockdown e guarda avanti, con speranza e fiducia verso la ripresa
L'ultimo incontro disputato è avvenuto in data 1 Marzo, una domenica come tante, sembrava, poi tutto è cambiato. Sono trascorsi più di due mesi, tutto si è fermato, tranne la forza di quel "filo" che unisce tutti i componenti della nostra Polisportiva, anche se immersi in una crisi internazionale. Quel filo oggi lega Paliano e Cave con le parole di Simone Matozzo.
Simone come hai vissuto il periodo duro del lockdown e come stai affrontando, ora, questa progressiva ma lenta ripresa?
"Ho vissuto tanti sentimenti contrastanti, tanta insicurezza, anche timore a causa delle informazioni non chiare che arrivavano all'inizio della crisi dalle Istituzioni, ma non infieririsco perché mi rendo conto della difficoltà nel gestire questa emergenza. È stato straziante vedere le immagini provenienti dal nord Italia, la nostra zona fortunatamente è stata colpita marginalmente anche se personalmente ho perso un amico di 34 anni in piena salute, a causa del virus. La mia quotidianità non è stata del tutto stravolta, ho continuato a lavorare in banca, a casa mi allenavo, le giornate comunque volavano, ho avuto un turbinio di sensazioni anche alti e bassi, ero un soggetto a rischio nei confronti dei miei genitori, con i quali vivo, quindi la paura c'era e non è del tutto passata. Difendo la mia categoria che non si è mai fermata ma credo che i veri eroi siano medici, infermieri e i volontari che si sono prestati ad aiutare i più bisognosi".
Quanto ti manca calpestare il rettangolo verde?
"Mi manca da morire, troppo, calciare un pallone, divertirmi e far divertire. Mi manca lo spogliatoio, le risate, le caz...te con i compagni, lo sfogo dopo il lavoro. Mi manca tantissimo. Se questo stop forzato poteva farmi pensare di appendere gli scarpini, beh non ci penso proprio, ho ancora tanta voglia di giocare!"
Dal Ministro Spadafora e dal Comitato Scientifico, ancora non arrivano le linee guida per sancire l'esito di questa stagione e la modalita' di ripresa per la prossima, argomento ancora più delicato, specialmente tra i Dilettanti. Si parla di svariate possibilità ma tutte abbastanza complesse vista l'interruzione del campionato a 9 giornate dalla fine, nel caso del Paliano, con tanti punti ancora in palio. Secondo te quale sarebbe la soluzione migliore? Ci sarà un ridimensionamento?
"Siamo in attesa di notizie ufficiali già da troppo tempo, secondo me a breve qualcosa si dovrà smuovere. Sarà difficile riprendere il campionato interrotto per ovvi motivi di sicurezza, spero che vengano premiate le prime dei gironi. Per quanto riguarda il Paliano, non era un bel momento i risultati non arrivavano, anche se credo fortemente che ci saremmo salvati. Credo ci sarà un ridimensionamento a livello economico tra le Societa', potrebbe essere l'occasione giusta per fare una bella riforma, una rivoluzione organizzativa, nel mondo del calcio".
Pensare di tornare a giocare senza ancora un vaccino, ti spaventa?
"Un po' di timore c'è, tornare a giocare senza ancora un vaccino mi preoccupa, però d'altro canto bisogna ripartire in qualche modo. Per la ripresa totale passerà ancora del tempo, io ho fiducia e speranza. Posso immaginare uno scenario non bellissimo inizialmente, magari partite a porte chiuse, anche se togliere i tifosi ad una squadra è la cosa più triste, però per il momento al primo posto va messa la sicurezza delle persone".
Avrai letto nei giorni scorsi le dichiarazioni del Presidente Romolo: "Attuare un'impronta sociale verso le famiglie dei ragazzi che frequentano la nostra Scuola Calcio". Un forte messaggio di vicinanza alla collettività, quello del Presidente, in tempi dove tenersi distanti è diventata una spiacevole necessità. Come valuti le sue parole?
"Non avevo dubbi. Il nostro Presidente è una persona dal cuore grande, seria e perbene. Ha fatto tanto e continua a fare per il bene del Paliano. Non posso non condividere le sue scelte, lui è vicino ai suoi concittadini ed è giusto perché tutti i ragazzi hanno diritto di divertirsi e di crescere con dei sogni. Tutti i componenti della Società sono persone in gamba che sanno come comportarsi ed il riscontro si vede, condivido in pieno quello che stanno facendo. Paliano è una delle pochissime realtà felici del calcio dilettantistico laziale, tutti ne parlano bene e noi che ne facciamo parte questo bene lo sentiamo sulla nostra pelle".