Cerca
l'intervista
25 Giugno 2020
Laurato (©Del Gobbo)
Morolo e successivamente Aranova, prima dell’ormai famigerata pausa scaturita dalla pandemia. Matteo Laurato, la stagione archiviata dalla carte federali, l’ha vissuta per metà nel girone B e, per una piccola porzione soltanto, nel raggruppamento delle cosiddette tirreniche. “Ho avuto il piacere -chiosa la stella romana- di trascorrere questa anomala annata al cospetto di due allenatori tra i migliori nella categoria: Staffa e Vigna. Il traumatico stop è arrivato proprio quando con l’Aranova stavamo risalendo bene la china: peccato veramente sia andata così”. Barricato in casa, come il resto del mondo praticamente, Laurato ha cercato di passare il tempo e spezzare l’ansia, attraverso la solita costruttività che lo caratterizza. “Mi sono allenato in maniera costante e prolifica cercando di mantenermi in forma il più possibile. Ultimamente ho provato anche il Paddle e devo dire che si è rilevata una piacevole sorpresa: del resto è uno sport in netta ascesa”. Il calcio però scorre forte nelle vene di questo calciatore che come ogni estate, attira l’attenzione di molti club prestigiosi del Lazio e non. “Sono alla finestra -conclude Laurato- attendo la chiamata giusta, non ho fretta, sarei felice di sposare un progetto serio e ambizioso. Ad Aranova, come a Morolo, sono stato bene. Sicuramente a Morolo c’è da migliorare sotto certi aspetti se la prospettiva sarà proiettata verso un campionato di vertice. Per me tornare a Morolo a determinate condizioni non sarebbe affatto un problema: vediamo, l’estate in fondo è iniziata soltanto ora e prima di Ottobre non credo proprio si possa tornare ufficialmente in campo”.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni