Faul Cimini, le distanze sono un problema: ultimo anno nel Lazio?

Esordio domenica 4 settembre sul campo della corazzata Unipomezia, debutto casalingo sette giorni dopo contro la Vis Sezze. Al di là del calendario e la difficoltà del raggruppamento a sorprendere la Favl Cimini è soprattutto la composizione territoriale del girone che porterà la compagine viterbese ad tantissime trasferte mattutine al di sopra dei 130 kilometri. Anzio, Nettuno, Falaschelavinio, le due squadre di Pomezia, Centro Sportivo Primavera tanto per citarne qualcuna. Il direttore sportivo Severino Capretti commenta così il giro del mondo al quale sarà chiamata la Favl Cimini: "Siamo veramente sorpresi dalla composizione dei gironi che andrà a penalizzare la Favl Cimini, società dislocata più a nord di questo raggruppamento. Non è stata seguita alcun indicazione geografica. Non si possono fare 160 km alle 6 di mattina per andare a Sezze o altri 130-150 per raggiungere il litorale pontino. Ci sono almeno sei-sette trasferte di questa portata. Il primo ad essere penalizzato è l’atleta. Poi ci sono anche enormi costi di trasferta per una società sportiva. Motivo per il quale, al di là di ogni aspetto tecnico, il club sta valutando dalla prossima stagione la possibilità di fare richiesta per traslocare in Umbria. Oltretutto giocando di pomeriggio sarebbero tutte trasferte più facilmente gestibili. Un po’ come ha fatto il Sansepolcro che dalla Toscana è andato a disputare il campionato di eccellenza umbra per motivi unicamente logistici". Dichiarazioni alle quali fanno eco e trovano pienamente d’accordo anche il presidente della PFC Furio Fischer: "Mi trovo perfettamente in linea con il pensiero del direttore sportivo. Consideriamo assurdo in un momento di contingenza economica dove le società devono contenere i costi, andare ad aumentarli con trasferte così lunghe per il vertiginoso aumento della benzina"