Fiano Romano, il ds Marinelli sicuro del gruppo: la salvezza non è un miraggio

La salvezza non è assolutamente un miraggio per il Fiano Romano, anzi, è un obiettivo più che concreto. La formazione di Gentili dopo il passo falso in casa dell'Anzio è tornata subito a far punti impattando contro il Nettuno. Un pareggio che tiene aperta la porta per rimanere in categoria anche in maniera diretta. Su questo scenario si è espresso il direttore sportivo Fabrizio Marinelli, incaricato dalla società di seguire la prima squadra da questo inizio di stagione "La strada per la salvezza è ancora lunga, ma noi abbiamo diverse possibilità per poterla centrare - esordisce. Con l'arrivo di Gentili ed i diversi nuovi innesti che siamo riusciti a compiere nel corso del mercato devo dire che la squadra ne ha tratto beneficio. Non voglio ovviamente disconoscere il lavoro che era stato fatto da chi mi ha preceduto, tecnico e dirigenti, ma con Gentili abbiamo trovato la giusta dimensione ed abbiamo impostato il gruppo puntando ad avere due giocatori per ruolo, rendendo così la rosa ancor più omogenea. I risultati sono arrivati ed il Fiano è riuscito a risollevarsi in classifica ed ora ha tutte le carte in regola per giocarsela fino alla fine, anche per una salvezza diretta che, al primo anno in Eccellenza, sarebbe un grandissimo risultato. La distanza che ci separa dalle formazioni che attualmente sarebbero fuori dai play out è tale da permetterci di pensare in questo modo, anche se ovviamente dobbiamo ragionare gara per gara. Dopo un periodo positivo è arrivato il ko di Anzio, che ci può stare visto il valore dell'undici di Guida, ma poi ci siamo messi subito sotto a lavorare per affrontare una squadra ostica come il Nettuno. Io credo che il punteggio finale sia meritato e rispecchi quanto si è visto in campo. Domenica scenderemo in campo del Centro Sportivo Primavera, che sta sorprendendo tutti ma a questo punto del campionato credo che non sia più tanto una sorpresa. E' una formazione di valore, sarà dura, ma noi giocheremo senza timori reverenziali".