L'INTERVISTA

Nettuno, Laghigna: "Ho avuto esempi positivi, ora devo essere io a trascinare i giovani"

GABRIELE TOSSIO

Un valore aggiunto di assoluto livello ma, soprattutto, il leader che mancava nello spogliatoio di un
Nettuno, molto ben conosciuto da Erik Laghigna (è di lui che parliamo): “Ho vestito la maglia verde azzurra - racconta Laghigna - in tre frangenti diversi; è andata sempre bene direi, dato che abbiamo ottenuto il salto di categoria in tutte e tre le circostanze”.

Adesso però, si lotta ferocemente per la salvezza..

“Categorie e obiettivi, non hanno importanza ormai per me. Sposo il progetto, l’ambiente, le persone. Io sono di Anzio ma devo dire che con la maglia del Nettuno, ho trovato la mia dimensione ideale. C’è serietà nella dirigenza, oltre che competenza e professionalità”.

Esperienza calcistica a tonnellate, per il noto bomber laziale. Un vero bomber di razza che ha militato in serie C e realizzato valanghe di gol nei campionati di serie D, Eccellenza e Promozione..

“Spesso ho fatto parte di club prestigiosi, composti da gruppi con dei valori umani e calcistici notevoli. Ho imparato molto nel tempo e fatto tesoro di ogni annata vissuta”.

Laghigna che nonostante abbia solo 30 anni, ha vissuto già diverse ere da assoluto protagonista, nello sport che interpreta ogni giorno con intatta e rinnovata passione.

“In serie C ma anche in D, si gioca veramente a calcio in maniera pulita; la tecnica e la qualità sono fattori predominanti. Dall’Eccellenza in giù, emerge chi ha grinta assoluta, fame atavica ed estrema determinazione”.

Virtù di cui, madre natura ha dotato, il nuovo centravanti del Nettuno.

“Io sono un attaccante che lotta su ogni palla, come se fosse quella decisiva. Sono uno che, dinanzi alle avversità non si tira certo indietro ma, anzi, si esalta”.

L’ampio percorso nel calcio, intrapreso coraggiosamente sin da bambino, avvalora le parole, del famigerato calciatore romano.

“Ho avuto tanti esempi positivi. Adesso devo essere io, un viatico buono per i prospetti giovani, tra l’altro interessanti che hanno l’onore e la responsabilità di poter indossare la maglia del Nettuno. Io credo molto in loro, ma sono loro che devono credere per primi fortemente in se stessi: le qualità non gli mancano affatto”.

Autentiche parole da leader..

“Lo spero. L’importante è essere uniti, remare compatti nella stessa direzione”.

È giovane e alla prima esperienza in Eccellenza anche Daniele Fracassa: il tecnico del Nettuno.

“Mister Fracassa ha la voglia e la mentalità necessaria che, occorre ad un gruppo come il nostro. Da quel che vedo, mette il bene del Nettuno sopra ogni cosa; un modo di porsi molto rispettabile, che condivido ampiamente”.

Col primo gol di Laghigna in questa stagione a Nettuno, è arrivata una vittoria interna di platino, al cospetto di un Ferentino davvero encomiabile, mai domo.

“Nel girone B di Eccellenza, le partite abbordabili sono una chimera. Siamo proprio noi la testimonianza di questo. Pur essendo ancora penultimi offriamo prestazioni di un certo impatto. Tutte le domeniche sportivamente parlando c’è da battagliare: dobbiamo prendere conoscenza e bene, di questo caratteristico fattore”.

Il consiglio principale, in chiusura da elargire ai ragazzi..

“Semplice: è fondamentale che siano sempre umili. Devo dire che ad oggi, ho notato molta predisposizione da parte dei ragazzi nel mettersi fortemente in discussione. Anche io ho avuto ovviamente la loro età, vissuto le emozioni che provano sia nel bene che nel male. Si può sbagliare ma ad esempio, io non amo affatto perdere e dalle sconfitte, cerco sempre di ripartire
tramite una carica interiore notevole; è il mio modo di essere. Capisco che non siamo tutti uguali ma nel calcio che personalmente ho conosciuto, se non lotti dannatamente, non ottieni nulla”.

È il mantra di un calciatore di spessore; uno dei pezzi pregiati, della nostra Regione. Massimo rispetto, insomma..

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