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Terracina, dove è finita la vittoria? Il ritardo aumenta, e in Coppa...

Francesco Mancin

Nel corso di una stagione possono esserci alti e bassi, questo è fuori dubbio. Le variabili che possono entrare in gioco sono tante a partire da infortuni e squalifiche, e non solo. Ovviamente determinati risultati possono fare talvolta più di rumore rispetto ad altri, soprattutto se riguardano una delle più accreditate pretendenti per la vittoria finale. Nel girone B fanno discutere i tre pareggi, quattro compresa la Coppa, del Terracina di Mauro Pernarella. La corazzata biancoceleste sta vivendo il suo maggior periodo di appannamento dall'inizio, con la vittoria che manca all'appello dal 5 novembre scorso (2-0 al Nettuno). Per una squadra costruita per arrivare fino in fondo in entrambe le competizioni rischia alla fine di risultare decisivo. Anche perché le Tigri devono e dovranno fare i conti con una grandissima Unipomezia. La squadra di Casciotti non sta concedendo il minimo margine d'errore alle proprie avversarie, tant'è che il divario tra essa e la compagine pontina si è dilatato a 7 lunghezze. Un bel campanello d'allarme per Carlini & Co., che anche contro l'Insieme Formia si sono trovati nella condizione di dover rincorrere l'avversario dopo essere andati in svantaggio. La squadra nel complesso ha perso smalto e si è visto anche in Coppa nell'andata dei quarti di finale. Al Colavolpe nessun gol contro il Gaeta e la partita di ritorno rischia di diventare un crocevia fondamentale per il prosieguo della stagione di Pernarella e i suoi, che intanto dovranno pensare anche a recuperare terreno in campionato per non permettere all'Unipomezia di prendere definitivamente il largo. Insomma, il Terracina dovrà tornare velocemente la corazzata che tutti si aspettano, per le Tigri sarà davvero un obbligo.

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